
L’autenticità della tradizione enogastronomica di Courmayeur torna protagonista con l’attesissima edizione 2025 di Lo Matsòn, il food market in programma domenica 7 settembre, che quest’anno festeggia il venticinquesimo anniversario. Un traguardo importante che verrà festeggiato in grande stile grazie alla partecipazione straordinaria dello chef stellato Carlo Cracco, ospite d’onore di questa edizione celebrativa che si sta già mettendo in moto.
Dopo i mercati estivi che ogni martedì nei mesi di luglio e agosto al Jardin de l’Ange permettono di conoscere una grande varietà di prodotti agricoli a chilometro zero, biologici e a denominazione di origine protetta, il primo weekend di settembre le vie del centro di Courmayeur si animeranno con le caratteristiche bancarelle dove sarà possibile degustare e acquistare le eccellenze locali, sinonimo di autenticità e unicità: non solo salumi e formaggi, ma anche frutta e verdura fresca, miele, farine e prodotti più insoliti che meritano di essere scoperti, come la trota, unico pesce del territorio valdostano, da gustare al naturale o nella versione affumicata.
Ad accompagnare gli assaggi non mancheranno vini pregiati del territorio e birre spillate a regola d’arte, ma anche il succo di mela prodotto con croccanti mele di montagna coltivate secondo il metodo eroico e il sidro, consumato da secoli nei villaggi alpini. Imperdibili i gin e i distillati artigianali nati alle pendici del Monte Bianco: eccellenze profumate e ricche di carattere, frutto di un microclima unico e dell’incredibile passione e maestria dei produttori locali.
Oltre ai prodotti alimentari, Lo Matsòn è l’occasione giusta per approfondire la conoscenza della tradizione millenaria legata alle piante officinali che trovano spazio non solo in tisane e infusi ma anche nella cosmesi naturale: erbe di montagna come arnica, achillea e calendula vengono ad esempio impiegate in creme lenitive ed emollienti per pelli sensibili, mentre la stella alpina vanta un potente effetto rivitalizzante. Tra le più curiose spicca la buddleja, nota come “pianta delle farfalle” e apprezzata per le sue capacità antiossidanti e rigeneranti. A rendere ancora più speciali i prodotti sarà l’esperienza di sentirli raccontare direttamente dagli espositori, che anche quest’anno saranno circa 70, tra habitué – alcuni dei quali presenti sin dalla prima edizione – e nuove realtà tutte da scoprire. La bellezza di Lo Matsòn sta proprio in questo: entrare in contatto con chi immagina, crea, coltiva e condivide con grande passione la propria storia e quella dei propri prodotti.

Il programma è stato distribuito su due giorni, con eventi collaterali già a partire da sabato 6 settembre, che includono una ricca proposta di laboratori per famiglie, degustazioni, momenti musicali con dj set, mixology e – clou del weekend – un esclusivo cooking show di Chef Carlo Cracco al Jardin de l’Ange, che interpreterà i sapori del territorio in una performance culinaria aperta al pubblico.
Sul suo legame con la montagna e l’importanza del contatto diretto con i piccoli produttori Carlo Cracco ha accettato di rispondere alle domande dell’ufficio stampa della manifestazione.
Qual è il suo legame con Courmayeur e più in generale con la montagna?
«Il primo legame con Courmayeur possiamo dire che è anche il più pertinente, perché è legato alla cucina, ed è sicuramente la fontina: mi fa subito pensare alla Valle D’Aosta, a Courmayeur, a tutte le vallate e quindi anche a tutte le possibili declinazioni, ma comunque un prodotto sempre di qualità. Ne ho scoperto le origini quando avevo circa 14 anni, e da lì in poi mi sono trovato a utilizzarla in cucina. È un ingrediente che ha sempre rappresentato una piccola sfida, un motivo di competizione perché non è semplice farla colare a regola d’arte e renderla morbida».
Quali sono gli ingredienti valdostani che nella sua cucina non possono mancare e perché?
«Nella cucina valdostana ci sono tantissimi elementi che concorrono a renderla importante: tra questi ci sono sicuramente le erbe, la componente alpina che si trova solo qui. Mi vengono in mente le piccole pigne, determinate erbe tipo l’artemisia o la pianta del genepy; fiori come la genziana che viene utilizzata per fare i liquori o amari, e poi le radici. Mi ricordo quando una volta eravamo a camminare e sul sentiero c’era un rabarbaro selvatico, che non ho subito riconosciuto ma ho poi fortunatamente ritrovato lungo il percorso e raccolto. Aveva un sapore buonissimo e intenso. Credo che qui ci sia un ottimo territorio per fare una grande cucina».
Che importanza ha un mercato agricolo come Lo Matsòn per un territorio di montagna come Courmayeur?
«Un mercato agricolo come Lo Matsòn ha un’importanza fondamentale per un territorio di montagna come Courmayeur. È una vera e propria festa, un momento in cui la comunità si ritrova e si celebra il lavoro degli artigiani che arrivano appositamente per condividere il meglio delle loro produzioni. Avere tutti questi produttori riuniti in un solo luogo, poter assaggiare, scoprire, dialogare direttamente con chi crea quei sapori… è qualcosa di speciale. È la festa più autentica e bella che si possa immaginare».
Perché prediligere i produttori locali e i mercati come Lo Matsòn?
«Scegliere produttori locali e mercati come Lo Matsòn, ritrovandosi nella via centrale di Courmayeur circondati da artigiani e produttori, non è solo bello, ma è un modo di scoprire l’espressione del territorio. La cucina italiana si fonda proprio su questo: la territorialità. Ogni zona ha le sue peculiarità, le sue tradizioni, i suoi sapori unici. E senza gli artigiani, quei sapori non esisterebbero. Grazie a loro abbiamo ingredienti straordinari che ci permettono di esprimerci liberamente in cucina e nella mixology. Un’eccellenza che amo particolarmente sono i vini, e quelli che si trovano qui sono fantastici».
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