mercoledì, 24 Dicembre, 2025

Spreco alimentare in Europa: l’Italia tra i paesi che gettano più cibo

Con 555,8 grammi a settimana pro capite supera Germania, Francia e Spagna

Lo spreco alimentare domestico resta un problema diffuso in tutta Europa, ma l’Italia si colloca sopra la media dei principali Paesi UE. «Lo spreco medio settimanale pro capite è pari a 555,8 grammi in Italia, contro 512,9 grammi in Germania, 469,6 nei Paesi Bassi, 459,9 in Francia e 446,5 in Spagna» osservano gli analisti di Ener2Crowd, la piattaforma ed app per gli investimenti ESG, riferendosi ai dati Waste Watcher International, International Center for Social Research ed Eurostat.

Il dato italiano migliora rispetto al 2024, ma il confronto europeo mostra un ritardo strutturale. «Il divario non è solo economico, ma organizzativo e culturale», spiegano da Ener2Crowd, sottolineando come nei Paesi con sprechi più contenuti siano più diffusi strumenti di pianificazione degli acquisti, filiere corte e politiche di recupero.

Il Natale 2025 segna un passo avanti, ma il confronto europeo dimostra che esiste ancora un ampio margine di miglioramento, soprattutto sul fronte domestico. «Il valore monetario dello spreco annuale italiano —circa 12,55 miliardi di euro— se reindirizzato verso investimenti ESG, finanzierebbe centinaia di progetti rinnovabili, trasformando una perdita economica in rendimento e impatto positivo» concludono gli analisti di Ener2Crowd.

Lo spreco alimentare in Italia non è uniforme e disegna una vera e propria frattura territoriale. «Nel Nord Italia lo spreco domestico medio settimanale pro capite è di 515,2 grammi(–7% rispetto alla media nazionale), nel Centro scende a 490,6 grammi (–12%), mentre nel Sud sale a 628,6 grammi, +13% sopra la media» sottolineano gli analisti di Ener2Crowd.

Una differenza che riflette disuguaglianze economiche, infrastrutturali e di accesso ai servizi. «Dove il reddito è più basso e i servizi meno efficienti, lo spreco tende ad aumentare» spiegano gli analisti della piattaforma specializzata negli investimenti ESG.

Il calo previsto per il Natale 2025 riguarda tutto il Paese, ma non riduce il divario geografico, che resta uno dei nodi centrali da affrontare per rendere davvero efficace l’economia circolare anche a tavola.

A Roma —ad esempio— lo spreco alimentare domestico durante le festività natalizie (dal 24 dicembre 2025 al 6 gennaio 2026) è stimato da Ener2Crowd in 551,9 grammi pro capite, mentre il valore a Milano sale a 551,9 grammi. Anche se poi, considerato il numero di abitanti, lo spreco totale a Roma è più elevato: 40.525 tonnellate contro le 34.043 tonnellate di Milano.

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