Una nuova possibilità per tutti coloro che vogliono approfondire le proprie conoscenze nel settore alimentare tra i simboli del Made in Italy. A partire da settembre infatti prenderanno il via corsi di alta formazione qualificata per i professionisti di domani.
Un’iniziativa che mira a formare professionisti del comparto alimentare. E’ questo lo scopo del percorso di alta formazione qualificata che partirà da settembre grazie all’accordo raggiunto tra Unione Italiana Food, Assobirra, Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil, Università degli Studi dell’Insubria e la Rete Fondazioni Its Italia.
Si tratta di corsi biennali o modulari, che prevedono il 30% della loro durata in azienda. Si facilita in questo modo l’ingresso nel mondo del lavoro di tecnici altamente specializzati nel settore alimentare. L’iniziativa arriva ad un anno dalla sottoscrizione del Ccnl Industria Alimentare. I corsi, frutto di una “collaborazione inedita tra sindacati, aziende e mondo della formazione”, prenderanno il via da settembre.
Durante la presentazione del 20 luglio scorso, sono stati evidenziati anche i numeri economici del settore. Si è registrato che il comparto agroalimentare, nel primo trimestre del 2020, “a fronte di un crollo della produzione del manifatturiero (-11,7%),” ha tenuto. ottenendo una crescita dello 0,8% rispetto al primo trimestre del 2019.
Numeri in aumento anche per quanto riguarda l’export alimentare nel primo semestre 2020 con una crescita del 3,5% su base annua. Un dato che si pone in controtendenza rispetto all’export complessivo dell’Italia, che ha invece registrato un -15%. Segno, questo, di quanto il settore food italiano faccia da traino nelle esportazioni.
Per quanto riguarda l’occupazione dell’industria alimentare, secondo i dati, è rimasta sostanzialmente stabile sui 475 mila occupati, pari all’1,9% del totale dei lavoratori. Ha registrato un lieve decremento nell’ultimo trimestre 2020 rispetto all’analogo periodo del 2019 (-0,4% contro il -1,9% del totale). Le ore lavorate, invece, nell’ultimo trimestre del 2020 sono aumentate dello 0,9%, mentre nel complesso dell’industria e servizi sono diminuite del 7,5% nello stesso periodo. Durante i mesi di lockdown, 6 aziende alimentari su 10 hanno previsto incentivi e riconoscimenti per il personale che ha incrementato le ore lavorate.
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