Gli studiosi della Flinders University di Adelaide hanno sviluppato una nuova generazione di super cibi basati sulle proteine derivate da microalghe. Una serie di super food pronti a presentarsi come alternativa alimentare sostenibile per la popolazione mondiale in numero sempre crescente.
L’amore non si può imporre ma l’ambiente che ci ospita ha bisogno di noi, tanto quanto noi di lui. Per rispettarlo dobbiamo rivedere alcune nostre abitudini, tra cui quelle alimentari. Sostenere l’ambiente si può anche grazie alla nuova generazione di super cibi derivanti dalle proteine delle microalghe.
Gli studiosi della Flinders University hanno creato dei prototipi di prodotti alimentari come carni di base vegetali, polpette vegan, marmellate e creme da spalmare, caviale e gelatina.
“Possiamo manipolare il materiale di base per imitare quasi ogni prodotti sul mercato, interveniamo sulla consistenza e sui sapori e possiamo trovare cibi che siano attraenti e appetibili per la maggior parte delle persone”. Lo ha spiegato Wei Zhang responsabile del progetto del Centre for Marine Bioproducts Development dell’università stessa, all’emittente nazionale Abc.
Le microalghe, alla base di queste produzioni, si trovano negli oceani, ma gli scienziati le hanno coltivate in laboratorio. La sostanza è stata manipolata e trasformata per essere commestibile e nutriente.
“Le microalghe possono essere manipolate per diventare dominanti in proteine e ricche di nutrienti, con sostanziali benefici per la salute. Abbiamo la capacità di cambiare la composizione e renderla adatta per differenti applicazioni alimentari e nutritive”, ha aggiunto.
Questo processo riduce inoltre l’impronta di carbonio e quindi l’impatto sul clima. Inoltre è possibile anche programmare come il cibo si comporta dopo essere ingerito. “Possiamo controllare quanto a lungo o con quale rapidità vogliamo che le sostanze nutrienti siano assimilate secondo le esigenze. Un altro importante aspetto è che il prodotto riduce in misura significativa l’impronta di carbonio e quindi l’impatto sul clima”.
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“Le microalghe sono molto bene apprezzate per assorbire il CO2, molto più delle piante, circa 1,8 tonnellate di CO2 per tonnellata di biomassa secca, l’equivalente di una foresta pluviale”, spiega Zhang.
Immagini da Pixabay
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