Made in Italy, una legge per introdurre il marchio biologico: siamo i primi al mondo

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L’Italia è tra i Paesi leader in Europa nel settore del biologico. Un comparto in continua crescita, di cui il Made in Italy è una parte consistente. Il Senato italiano ha approvato una proposta di legge in Commissione Agricoltura per favorire e promuovere la conversione al metodo bio delle imprese agricole a agroalimentari italiane.

Made in Italy, una legge per introdurre il marchio biologico: siamo i primi al mondo

Una novità di cui l’Italia fa da apripista. Saremmo i primi al mondo, infatti, a riconoscere i bio-distretti. Lo sottolinea il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate, che ha seguito l’iter in Senato per il Mipaaf.

“Siamo i primi al mondo – dice – a riconoscere per legge i bio-distretti dando così il giusto valore agli attori che operano nei tanti distretti biologici italiani e permetteremo lo sviluppo e la crescita di questi virtuosi sistemi produttivi locali”.

Il bio italiano

Tra le novità normative approvate il 13 gennaio 2020 in Senato, vi è l’introduzione di un marchio per il bio italiano. In questo modo si potranno distinguere tutti i prodotti biologici realizzati con materie prime coltivate o allevate nel nostro Paese. Una garanzia di trasparenza massima sull’origine e la filiera dei prodotti. Inoltre, colmerebbe anche quell’esigenza di consapevolezza, sempre più diffusa tra i consumatori.

Ora il testo approda nell’Aula di Palazzo Madama per il voto conclusivo del Senato per poi ritornare alla Camera per la definitiva approvazione.

L’estensione delle colture bio lungo la Penisola dedicata è di 2 milioni di ettari, pari al 15% della superficie agricola nazionale, focalizzata soprattutto al Sud (Sicilia, Puglia, Calabria) e in Emilia-Romagna mentre sono oltre 80.000 gli operatori.

Rafforzare la filiera biologica

“Grazie a questa legge – continua L’Abbate – rispondiamo ad esigenze di un settore, quello agricolo, che da anni attende aggiornamenti normativi e migliorie per la tutela del comparto biologico. Un comparto su cui il Governo crede fortemente, in linea con gli obiettivi della strategia Farm to Fork come dimostra la recente emanazione del bando per la ricerca sul biologico, con uno stanziamento di 4,2 milioni di euro, nonché i 5 milioni di euro a regime a partire dal 2021 già previsti nella Legge di Bilancio 2020 per la promozione di filiere e distretti”.

Con la proposta di legge approvata in Commissione Agricoltura al Senato viene rafforzata, precisa ancora il sottosegretario al Mipaaf, la filiera biologica attraverso la promozione dell’aggregazione tra produttori. “Ringrazio le diverse forze parlamentari – conclude il sottosegretario alle Politiche agricole L’Abbate – per il lavoro svolto”.

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