Si apre con una frase di Giovanni Falcone il primo libro dello chef Natale Giunta, “Io non ci sto”, edito da Rai Libri, e scritto con la giornalista Angelica Amodei.
“Perché una società vada bene, si muova nel progresso, nell’esaltazione dei valori della famiglia, dello spirito, del bene, dell’amicizia, perché prosperi senza contrasti tra i vari consociati, per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore, basta che ognuno faccia il proprio dovere“. Doveri che Natale Giunta ha svolto non solo per se stesso, sfidando con coraggio la mafia e le intimidazioni, ma anche per la società, invogliando tanti ristoratori e tanti imprenditori a fare lo stesso: denunciare, denunciare e denunciare.
In quest’ultimo difficile anno di pandemia, Natale Giunta, ristoratore e chef di fama internazionale, si è reinventato e ha trovato una strada alternativa per non andare a fondo. Il suo ristorante si è quasi “trasferito” online, il suo shop online ha consentito a tanti di conoscere la sua cucina e il delivery è stato potenziato per rendere il servizio ancora più ampio e completo.
Che fosse un uomo dotato di tempra e coraggio, d’altronde, lo aveva già dimostrato diversi anni fa, nel 2012, quando ha denunciato i mafiosi che erano venuti a chiedergli il pizzo. Lui si è rifiutato di pagare, “perché il permesso di aprire un ristorante va chiesto allo Stato e non alla mafia”, ed è andato a denunciarli. Alla denuncia sono seguite quindi le intimidazioni, e anche quando i suoi estorsori sono stati arrestati, le minacce non si sono esaurite, tanto che Giunta è stato messo sotto scorta. La sua storia è quella di un uomo che ha reagito, che non si è arreso al ricatto della malavita e ha continuato a fare il suo lavoro, nella sua terra, una terra difficile, che solo grazie a persone che come lui non chinano il capo di fronte alle ingiustizie può nutrire la speranza di sconfiggere la mafia.
“Io dovevo fare il mio dovere. Non volevo avere paura, ma avevo paura. Per la prima volta nella mia vita. “Vedrai che tra poco cambierai idea”, mi avevano detto quella maledetta mattina. Mai, neanche per un solo istante, ho pensato di farlo”.
Il filo rosso che ripercorre il suo libro, soprattutto nella prima parte, è la paura. Una paura che lo ha accompagnato a lungo, fino a quando non si è trasformata in forza. “Sì, inizialmente avevo paura, non potevo fare una passeggiata, la sicurezza era fondamentale – ha raccontato Giunta oggi in conferenza stampa – Nel momento migliore della mia attività ho anche pensato di mollare tutto ma ho avuto la testa dura e sono riuscito a rimanere qui, nella mia terra”.
Ma dopo il sentimento di paura si trasformato in altro: “Oggi per me è più una sfida. Per 8-9 anni non ho potuto frequentare i mercati rionali, perchè mi era vietato. Da un anno a questa parte vado a fare la spesa lì e riscontro grande vicinanza e rispetto da parte di tutti”.
“Io non ci sto”, di Natale Giunta con la giornalista Angelica Amodei, edito da Rai Libri, è in vendita nelle librerie e negli store digitali da giovedì 18 marzo.
Natale Giunta è uno chef e un ristoratore di fama internazionale. Ha aperto il suo primo ristorante di alta cucina a 21 anni, e ne sono seguiti molti altri. Ha partecipato, guadagnando numerosi premi, a diversi campionati di cucina e dal 2005 ha iniziato a collaborare con la Rai, come ospite fisso della “Prova del Cuoco”. Alcune delle sue più caratteristiche ricette sono comprese nel volume Buonissimo! (Rai Libri, 2019), del quale è coautore. Per la stagione 2020/2021 fa parte del cast di “Detto Fatto” su Rai2.
Angelica Amodei, classe 1976 è giornalista, scrittrice e autrice tv. È esperta di food, salute e benessere.
Foto di Pucci Scafidi
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