I vigneti più alti d’Europa, ai piedi del Monte Bianco, hanno il loro primo vino biologico. Il Vallée d’Aoste Blanc de Morgex et de La Salle Doc dell’azienda Maison Maurice Cretaz ha ottenuto la sua prima etichetta biologica. La certificazione vale per l’annata 2019, che conta circa 300 bottiglie.
Un prodotto esclusivo che ha oggi ottenuto un importante riconoscimento. Il vino è prodotto da uve Prié Blanc, vitigno autoctono a bacca bianca, coltivato a pergola bassa tra i 900 e i 1.200 metri di quota. Mai attaccate da insetti come la filossera, queste viti coltivate nell’alta Valle d’Aosta sono ancora oggi a piede franco, cioè non innestate su vite americana.
Viene fuori un vino dal tenue colore paglierino con riflessi sul verde. Il suo profumo richiama le erbe di montagna e si presenta al palato con un gusto secco e delicato, dalle note fruttate valorizzate da una buona freschezza. Con la sua gradazione alcoolica che oscilla dai 10,5° ai 12°, va bevuto giovane e molto fresco (8°-10°).
Il Blanc de Morgex è ottimo per accompagnare un aperitivo. Si adatta perfettamente ad antipasti dal sapore delicato e a gusti come quello della trota di montagna. Allo stesso tempo, regge molto bene anche l’accostamento con la pizza.
Il Blanc de Morgex non è il primo vino biologico dell’azienda del viticoltore valdostano Andrea Maurice. Si aggiunge infatti ad altre etichette già certificate di Petit Arvine, Torrette supérieur, Mayolet (prodotti a Chesallet di Sarre) e del Nebbiolo Vallée d’Aoste (Popnt-Saint-Martin). La produzione annuale complessiva è di circa 5.000 bottiglie per poco più di 1,5 ettari vitati.
Immagini dal sito cavemontblanc
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