La stagione di raccolta del tartufo estivo si è aperta già da qualche giorno in Umbria e sin da subito si sono registrati pezzi da record. Nei boschi dell’alto Tevere infatti sono stati individuati esemplari che sfiorano i sette etti di peso.
Il tartufo è il corpo fruttifero di un fungo Ascomycota sotterraneo. Sono funghi micorrizici, e crescono pertanto vicini alle radici degli alberi. La dispersione delle spore dei tartufi avviene grazie ai micofagi, cioè animali che si nutrono di funghi. Alcune specie di tartufo sono considerate un’essenza alimentare estremamente pregiata, ricercata e costosa, Altre invece sono considerate di poco pregio o, talvolta, perfino lievemente tossiche. In ogni caso i tartufi emanano un tipico profumo penetrante e persistente che si sviluppa solo a maturazione avvenuta e che ha lo scopo di attirare gli animali selvatici, nonostante la copertura di terra, per spargere le spore contenute e perpetuare la specie.
La stagione della raccolta del tartufo estivo si è aperta in Umbria con pezzi da record. Nei boschi dell’alto Tevere infatti sono stati individuati esemplari che sfiorano i sette etti di peso.
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La raccolta è un momento molto particolare e i cercatori di tartufo sono considerati un po’ come “custodi del bosco”. Per tutelare questa figura di fondamentale importanza, si vaglia si l’istituzione di un albo professionale dei cavatori. Lo ha annunciato il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali Gian Marco Centinaio.
Lo scorso 21 aprile, il sottosegretario Centinaio ha ricevuto al ministero Giuseppe Cristini, fondatore dell’Accademia italiana del tartufo nel mondo e direttore dell’omonima rivista. Al centro dell’incontro le opportunità e i progetti che avranno al centro uno dei prodotti di eccellenza del Made in Italy agroalimentare.
“Abbiamo addestrato i nostri cani al riporto del tartufo e con molta destrezza e semplicità ce lo portano nelle mani o lo lasciano a terra e questo permette di girare nel bosco con due cani che vanno e vengono con il tartufo in bocca”, ha spiegato Giuliano Martinelli, uno degli imprenditori del settore e cavatore da quando aveva 16 anni.
Attività nella quale è impegnato insieme alla compagna Elisa Ioni, che guida in alta Umbria (oltre 2.000 tartufai) l’esercito rosa delle donne che da anni ormai si dedicano sempre di più a questa attività. “Si preannuncia una buonissima stagione – ha sottolineato Martinelli – e si capisce dalla pezzatura dei tartufi che stanno nascendo, tutti di taglia molto grande anche se non sono maturi. Questa estate saremo invasi da turisti che vogliono provare questa nuova esperienza che è la raccolta del tartufo, passeggiate nel bosco alla scoperta di tutti i segreti che nasconde”.
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