Coronavirus e voglia di ripartenza, boom di spazi aperti in bar e ristoranti d’Italia

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La voglia di ripartenza di ristoranti, pub, bar e pizzerie è davvero tanta. Troppo a lungo, per far fronte all’emergenza sanitaria di Coronavirus, tutte queste strutture sono rimaste chiuse. Poi, con il decreto del 26 aprile è arrivato un primo barlume di speranza: via libera all’accoglienza dei clienti negli spazi aperti. Ed è proprio su dehor e spazi aperti che hanno investito le strutture della ristorazione.

Coronavirus e voglia di ripartenza, boom di spazi aperti in bar e ristoranti d’Italia

Nel 2021, infatti, le imprese della somministrazione hanno allestito per il consumo nuovi spazi esterni per un totale complessivo di quasi 750mila metri quadri, in grado di ospitare 180mila tavoli. A stimarlo è Fiepet, l’associazione di categoria delle imprese della somministrazione Confesercenti.

Non solo ristoratori e imprenditori hanno voglia di riappropriarsi della vita di un tempo. A loro sostegno è arrivata l’amministrazione comunale che in tutta Italia ha cercato di semplificare, accelerare, ridurre o addirittura cancellare le tariffe di occupazione del suolo pubblico. Sono un gran numero infatti le strutture che hanno dovuto aspettare la data di martedì 1 giugno per poter accogliere i propri clienti dal momento che avevano a disposizione solamente spazi al chiuso.

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“Gli imprenditori hanno allestito e messo a disposizione un’area equivalente a oltre 100 campi di San Siro. Un grande sforzo e un investimento importante, mirato ad offrire ai clienti spazi e possibilità di scelta anche quando le consumazioni all’interno dei locali saranno nuovamente possibili”, spiega il presidente di Fiepet Confesercenti Giancarlo Banchieri.

“Per questo ringraziamo la sensibilità degli amministratori territoriali, che hanno rivoluzionato il proprio modo di vedere: un tempo si discuteva di tavolini selvaggi e si vedevano i posti all’aperto come un’occasione per fare cassa. Ora invece – conclude – si è percepito il valore aggiunto che i tavoli all’esterno costituiscono per le imprese, per i consumatori e per aumentare l’attrattività turistica delle nostre città dopo la desertificazione imposta dalla pandemia”.

Il numero maggiore di nuovi dehors, gazebi e spazi esterni è stato autorizzato soprattutto nelle grandi città capoluogo, in particolare a Roma (quasi 65mila metri quadri in più), a Milano (+40mila mq) e Napoli (+38mila mq).

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