L’olio per Davis
Per arrivare da Romanelli, abbiamo costeggiato le mura della cittadina di Montefalco. Questa volta siamo tornati in Umbria per conoscere una realtà molto interessante nel cuore verde d’Italia. A differenza di molte aziende, Davis Romanelli, è partito prima dall’olio per poi fare vino. Soffermiamoci subito nel dire che entrambe le cose a Davis vengono bene, molto bene.
L’olio però forse è il primo amore. L’immagine di libertà e passione che un ragazzo ha verso la vita e verso la vita della sua terra. Raccontare il territorio è l’interesse principale. Davis ci illustra per bene e ci racconta dove si trova la sua azienda, dove e come lavora e quale è il palcoscenico che ogni giorno mette in luce la sua azienda.
Ricordiamo inoltre che la produzione è biologica.
Dal sito:
Produrre un olio eccellente ha come presupposto fondamentale il rispetto. Il rispetto per la pianta – l’ulivo – e per il territorio in cui vive. Rispetto per il frutto – le olive – durante la formazione, la crescita e la raccolta e nella conservazione prima della frangitura. Il rispetto per l’olio durante tutto il processo di estrazione e di conservazione.
L’olio extravergine di oliva “Romanelli” inizia il suo percorso nel nostro oliveto, coltivato secondo i principi dell’agricoltura biologica. Principi che consentono alla pianta uno sviluppo equilibrato e costante nel tempo, senza forzature e squilibri dovute all’utilizzo di sostanze chimiche. È dalle olive raccolte integre a mano fino all’inizio della maturazione e dalla loro frangitura quotidiana “a freddo” che si ottengono olii particolarmente pregiati. Questa virtù è data da livelli eccezionalmente bassi di acidità e perossidi e dall’elevato contenuto di sostanze antiossidanti che conferiscono un sapore ricco e delicato ed assicurano una lunga durata.
L’olio in numeri
Gli ettari vitati sono dodici con 2900 piante circa. All’interno troviamo le classiche tre varietà umbre, cioè leccino, moraiolo, frantoio e poi il San Felice. Quest’ultimo è una varietà tendenzialmente utilizzata in questa zona come per esempio a Trevi, Spoleto, Giano e via dicendo. Sono varietà molto diverse fra di loro ma se ben orchestrate giocano un ottimo ruolo.
Prodotti
Gli oli dell’azienda sono essenzialmente tre. Il primo è un blend di leccino e frantoio all’890% e con un saldo di moraiolo e san felice. In degustazione è sicuramente l’olio che risulta più equilibrato e “tranquillo”. Molto versatile nell’abbinamento e con una non eccessiva persistenza come un impatto moderato. La nota super interessante è il profumo che da un blend in genere non si aspetta e l’ottima aromaticità.
Il secondo olio in degustazione è un monovarietale da moraiolo. Un olio da rock star. Tanta potenza per questo 100% moraiolo umbro con una sua interpretazione. Piccantezza ed eleganza allo stesso tempo, fascia aromatica semplice, diretta ma veramente decisa. Molto intenso e caparbio. Un vero leader se messo nel piatto. Cosa possiamo abbinare? Usciamo dagli schemi con una bella Paella di carne.
L’ultimo olio è un vero e proprio esperimento. Davis ci confessa di aver finito tutte le bottiglie del suo San Felice 2021. Allora ci propone una follia: gustare un san felice di tre anni fa. L’olio si presenta in ottima forma. Se non l’avesse detto lui, non penso che saremmo arrivati alla conclusione di degustare un olio “vecchio”, a detta del mercato.
Profumo e aromaticità super presenti. Raccolto nella prima decade di ottobre sprigiona tutta la potenza del san felice. È un martello in bocca, cambia di continuo. Entra piano e aggredisce piacevolmente, si apre e permane per tanto. Si parla di questo olio e la bocca rimane pulita e profumata. Che scoperta. Scherzando con Davis ci diciamo anche che forse dovrebbe iniziare a far affinare l’olio, il suo san felice, proprio come fa per i suoi vini. Chi è questo olio? Cristiano Ronaldo.
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