Le restrizioni per contenere la pandemia di Coronavirus hanno concesso una boccata d’aria alla ristorazione grazie al passaggio dell’Italia in zona bianca lo scorso giugno. Un’estate che, secondo le stime di Coldiretti, ha determinato un significativo incremento dell’ospitalità e degli incassi per la ristorazione per un valore superiore ai 20 miliardi di euro.
Il Covid ha causato numerosi danni, non soltanto dal punto di vista della salute ma anche per quanto riguarda l’economia. A pagare maggiormente le spese di chiusure e restrizioni è stato il settore della ristorazione. L’estate 2021 però è stata segnata dal colore bianco. Questo ha comportato minori limitazioni e un respiro di sollievo per gli addetti ai lavori.
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Coldiretti, in occasione dell’ultimo fine settimana di rientri di agosto, ha stimato un incremento di incassi del valore di 20 miliardi di euro per il settore. Una vera e propria boccata di ossigeno – sottolinea – per i circa 360 mila bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi presenti. A cascata poi gli effetti positivi si sono riversati sull’intera filiera.
Un risultato importante, sottolinea la Coldiretti, che non può essere messo a rischio dalla ripresa dei contagi e dai cambi di colore che limitano le opportunità dei cittadini e mettono in crisi il primato Made in Italy nell’enogastronomia a livello internazionale.
Per mangiare fuori casa, ricorda la Coldiretti, è destinato oltre 1/3 del totale dei consumi alimentari delle famiglie con una tendenza all’aumento che non si è mai arrestata prima dell’emergenza Covid, mentre nel 2020 si è dimezzato (- 48%) il fatturato della ristorazione. Ma dopo lockdowm, coprifuoco e limitazioni nei posti a sedere si è rimesso in moto un sistema, anche con il green pass, che complessivamente coinvolge 70 mila industrie alimentari e 740mila aziende agricole lungo la filiera impegnate a garantire le forniture per un totale di 3,6 milioni di posti di lavoro.
L’augurio è quello di riuscire a continuare a mantenere la sicurezza contro il Covid, evitando cambiamenti di colore e nuove restrizioni, che farebbero nuovamente sprofondare il settore. Lo sanno bene i ristoratori della Sicilia, la prima regione d’Italia a tornare in zona gialla a partire da lunedì 30 agosto.
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