La produzione di nocciole raddoppia nell’ultimo anno, così l’Italia mantiene il suo secondo posto a livello mondiale. Il primo produttore rimane la Turchia, al terzo posto ci sono gli Stati Uniti. È quanto emerge dallo studio elaborato dall’azienda Besana.
Italia seconda sul podio mondiale per la produzione di nocciole. Il nostro Paese, infatti, nell’ultimo anno, rispetto al precedente, ha raddoppiato la produzione che si assesta a 165.000 tonnellate. A mantenere il primato è la Turchia con una produzione di 710.000 tonnellate. Terzo posto invece per gli Stati Uniti con 63.800 tonnellate. Intanto continua anche la corsa della Georgia che si assesta a 61.000 tonnellate.
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Il Ceo dell’azienda Besana, Riccardo Calcagni, ha presentato i dati durante il Meeting Ortofrutta Italia-Germania organizzato da Fruchthandel Magazine, che si è tenuto dal 2 al 4 marzo.
In particolare, secondo il report, l’Italia è ai massimi storici a livello di ettari coltivati a nocciolo. Si è passati infatti dai 52.600 ettari di inizio anni Sessanta agli oltre 79.000 ettari coltivati di oggi.
Ma non ci sono solamente le nocciole. Il mondo della frutta secca è fatto anche di mandorle e noci. E in questo caso l’Italia perde posti nella classifica mondiale, nonostante l’Europa rimanga il continente con il consumo maggiore (26%). Seguono Nord America (23%) e Asia (20%). Intanto i consumi a livello mondiale hanno superato i due milioni di tonnellate.
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Relativamente alle mandorle l’Italia occupa il nono posto a livello mondiale, con una produzione di 10.000 tonnellate, nell’ambito di una classifica che vede al primo posto gli Stati Uniti, con oltre 1,3 milioni di tonnellate di produzione, seguiti da Spagna e Australia. E’ registrato nel Belpaese un decremento degli ettari allevati, che dai 316.000 di inizio anni Sessanta sono arrivati ai 54.441 di oggi.
L’Italia è fuori dalla top ten nella classifica dei produttori di noci, dove a farla da padrone sono la Cina (oltre 1 milione di tonnellate) e gli Stati Uniti (oltre 707 milioni di tonnellate). Nel dettaglio è rilevato che il Paese si attesta poco sotto le 20.000 tonnellate . Gli ettari sono passati dagli oltre 33.000 ettari di inizio Anni Sessanta, questa coltura ha toccato il suo minimo storico a inizio Duemila ai 4.670 ettari attuali.
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