I settori del turismo e della ristorazione sono tra i più colpiti dall’emergenza Covid-19.
Secondo il presidente di Federalberghi il Turismo sarà l’ultimo settore ad uscire da questa situazione di crisi con un calo delle domande del 73% pari a 14 miliardi di euro; dati allarmanti , ma che allo stesso tempo portano a pensare nuove strategie di lavoro, accoglienza e comunicazione.
Con la riapertura di bar e ristoranti stimata per il primo Giugno 2020, resta la domanda del “come”?.
A fornire le linee guida per la riapertura e le norme da applicare sarà il “Protocollo Sicurezza” presentato il 28 Aprile 2020 al quale ogni azienda dovrà rispondere ,con il compito di garantire la sicurezza a lavoratori ed ospiti.
Noi studenti del MICO abbiamo deciso di approfondire questa tematica attraverso interviste ad imprenditori locali del settore dell’accoglienza e della gastronomia:
Quali paure nascono per la riapertura?
“ Senz’altro da imprenditore, la paura maggiore che dovremo affrontare sarà riprendere la stessa attività di prima, con la consapevolezza che la clientela sarà di numero e capacità di spesa molto inferiore a come eravamo abituati in precedenza. Il rischio è quello di essere costretti ad abbassare il livello del nostro servizio a causa degli alti costi per l’azienda non più giustificati dalle entrate.”
Beatrice, Hotel Giotto**** (Assisi).
L’emergenza COVID19 porterà a pensare nuovi format per la ristorazione?
“Assolutamente si, e secondo me questi nuovi format potranno essere la chiave vincente per il mondo della ristorazione. Format che dovranno prevedere 3 caratteristiche : poco personale, basse spese di gestione, punti di affluenza multipli. Poniamo ad esempio i food truck, che nelle grandi città si stanno affacciando in modo serio. Non parlo dei food truck che siamo abituati a vedere fuori da locali o eventi sportivi, ma di quella ristorazione di qualità, su ruote, ideale per pause pranzo, o nei momenti dove dovremo stare all’aperto.
La ristorazione dovrà cambiare modalità perché dovrà velocizzare il servizio per dare la possibilità di far mangiare a più turni, ma tutto ciò a cosa porterà? Ad una diminuzione delle persone che usciranno a cena fuori, ed ad un incremento della domanda di asporto.”
Michele Giovannini, Executive chef , “Le Tre Vaselle” Resort &Spa ***** (Torgiano, PG)
Se/come cambierà il rapporto con il cliente?
“ Il rapporto con la clientela sarà basato sempre di più sulla fidelizzazione, nostro compito sarà cercare di ricreare quell’ambiente simile a quello casalingo dove ci si sentirà coccolati e protetti.”
Simone, Ristorante Mr. Finnegan (Bastia U. PG)
“I primi clienti che arriveranno saranno sicuramente smarriti. Nostro compito sarà di mostrare come il nostro hotel sia una ‘zona sicura’ nella quale possono stare tranquilli e godersi la propria vacanza. Li accoglieremo sempre con il sorriso, è davvero la cosa migliore che possiamo fare per loro, anche dietro un pannello di plexiglas.”
Beatrice, Hotel Giotto**** (Assisi)
Quale ruolo avrà il digital ed i media nella rinascita economica della ristorazione e del turismo?
“I media sono sempre stati un asset strategico per la comunicazione nel segmento della ristorazione e del turismo, creando rete o centri di interesse e creando contenuti che invogliano sempre più l’utente a identificarsi. Ci sono molti modi di utilizzare i media e secondo me uscirà prima dalla crisi chi saprà navigarli tutti nel giusto modo, affidandosi a professionisti.”
Michele Giovannini, Executive Chef, “Le Tre Vaselle” Resort&Spa ***** (Torgiano, PG).
Nel lungo periodo, continuerà a prevalere delivery/asporto al servizio al tavolo?
“Il delivery/asporto sono nati come forma implementare dell’attività di ristorazione, se dovessero esserci come forma unica questo rischierebbe di sminuire anni di lavoro che tutti quelli che amano questo mestiere hanno faticosamente portato avanti credendoci.
Allo stesso modo non credo che chi ama recarsi a mangiare nel suo locale di fiducia rinunci a questa abitudine per preferire un qualsiasi delivery”
Simone, Ristorante Mr Finnegan (Bastia.U PG)
Questa emergenza può essere considerata come un’opportunità per la rinascita e rivalutazione dei prodotti locali?
“ La tipicità di prodotti locali è sempre stata un fiore all’occhiello della gastronomia Italiana, la nostra cucina mediterranea è conosciuta, apprezzata ed imitata in tutto il mondo, proprio per questo dobbiamo difendere ed esaltare i nostri prodotti per non lasciare spazio alle Imitazioni che ne compromettono l’unicità, ma soprattutto la qualità.”
Simone, Ristorante Mr Finnegan (Bastia U. PG).
Ciò che è chiaro, è che la strada verso la ripresa della normalità sarà lenta e non priva di ostacoli.
La ripresa delle attività del territorio non dipenderà solo dalle stesse, ma anche dalle nostre capacità e volontà di esaltarle e sostenerle, se la si affronterà con le giuste risorse economiche ed umane troveremo un’Italia con una forte predisposizione al cambiamento ed alla professionalità.
Con la speranza che questa emergenza si trasformi in opportunità, facendo aumentare il consumo di prodotti interni, potremmo valorizzare il territorio ed il Made in Italy che da sempre, per eccellenza e varietà , ci ha contraddistinto.
A cura di
Veronica Rosignoli, Luca Germondari, Miglena Atanassova, Nyamaa Lkhagvajav
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