Un’annata da record per la produzione della Patata di Bologna Dop, che per la prima volta supera le 10mila tonnellate. Il prodotto certificato mette a segno così il suo punto più alto e conferma un trend in crescita anche per la prossima stagione.
Quella di Bologna è la prima patata in Italia ad avere ricevuto la certificazione Dop (Denominazione origine protetta). Viene infatti prodotta e confezionata esclusivamente nella provincia di Bologna, terra che vanta una lunga storia pataticola nel corso dei vari secoli.
Esiste solo una varietà di Patata di Bologna Dop, ed è la Primura. Le sue caratteristiche sono determinate dalla genetica e dall’ambiente di coltivazione: suolo, clima, tecniche di coltivazione, tipologia di conservazione, sono gli ingredienti di una patata che ha la sua tipicità nello stretto legame con i fertili suoli bolognesi. La Patata di Bologna Dop è una bontà autentica, tutta naturale: sana e genuina, nutriente e saziante, ricca di gusto nella sua tipica semplicità.
Il consorzio Patata di Bologna Dop costituito nel 2002 ha ottenuto l’incarico di Tutela nel 2016. Il Consorzio raggruppa una novantina di aziende per una produzione certificata di oltre 14mila tonnellate.
La produzione complessiva del prodotto nella stagione 2019/2020, secondo i dati forniti dal Consorzio di tutela, ha toccato quota 11.229 tonnellate, registrando una crescita del +19,8%. Un dato che acquisisce ancora più rilevanza se analizzato nel lungo periodo. Si pensi, infatti, che fino a dieci anni fa la produzione non era neanche la metà (4.936 tonnellate). Da allora la crescita è pari a +127,5%.
All’interno del Consorzio la soddisfazione è palpabile. “È il chiaro segnale di un prodotto sempre più apprezzato dal consumatore – spiega Davide Martelli, presidente del consorzio -. La Patata di Bologna Dop unisce una qualità che la rende unica nel panorama nazionale, insieme a una forte identità di prodotto intimamente legata al territorio, unica patata italiana prodotta e confezionata in una sola terra, Bologna”.
Il trend di crescita ha interessato anche le superfici certificate. Complessivamente, infatti, sono stati 357 gli ettari seminati nell’annata 2019/2020. Nella stagione 2020/2021 che si apre in questi giorni, la previsione è di 419 ettari messi a regime con una crescita negli ultimi dieci anni pari al +36,3%.
L’area di coltivazione della Patata di Bologna Dop è principalmente tra due fiumi il Sillaro e il Reno all’interno di una determinata zona che comprende: i Comuni di Budrio, Castenaso, Ozzano dell’Emila, San Lazzaro di Savena, Castel San Pietro Terme, Castel Guelfo di Bologna, Medicina, Molinella, Baricella, Minerbio, Granarolo dell’Emilia, San Giovanni in Persiceto e Crevalcore.
“La campagna che si apre in questi giorni – conclude il presidente Martelli – avviene sotto i migliori auspici e nel pieno rispetto delle previsioni. Riguardo la qualità, le prime scavature hanno evidenziato l’ottima qualità del prodotto, nonostante il periodo primaverile eccezionalmente siccitoso che ha messo a dura prova l’impegno dei produttori, favorito dalle migliori condizioni climatiche di giugno. È presto per tirare delle conclusioni, tuttavia diciamo che l’annata si presenta nelle migliori condizioni”.
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