In un periodo in cui il settore ricettivo è stato messo in ginocchio dalla pandemia di Coronavirus, ci sono strutture che riescono a mantenere viva la loro presenza sul mercato. È il caso del deBellini, una struttura ricettiva che nasce all’interno di Palazzo Bellini, nell’omonima piazza palermitana.
Il deBellini, nonostante le difficoltà che hanno investito tutti gli operatori del settore horeca, non si è mai arresto ed è pronto ad un rilancio che mette sul piatto ulteriori servizi e una qualità ancora maggiore dell’offerta. Il piano nobiliare diventa uno spazio museale e si prepara ad accogliere eventi culturali e di intrattenimento.
È trascorso un anno dall’inizio della diffusione del Coronavirus e ancora oggi la strada che porta alla totale sconfitta di questo virus sembra lunga e incerta. A pagarne maggiormente le conseguenze sono stati non solo i ristoranti ma anche le strutture ricettive.
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Non solo alloggi: il progetto alternativo del deBellini
Il deBellini si compone di sette appartamenti, che si snodano tra storia e design nel cuore del centro storico di Palermo. Occupa la parte nobiliare di Palazzo Bellini, struttura risalente al Settecento. Appartenne ai principi Valguarnera, che passarono alla storia per la costruzione del teatro nell’area riservata ai magazzini del Palazzo. A quell’epoca, a Palermo, esistevano già i grandi teatri come il Massimo e il Politeama. Il Bellini – così chiamato in onore di Vincenzo Bellini che vi trascorse parte della sua vita – si rivolgeva al popolo di estrazione sociale più umile ed ebbe sin da subito un enorme successo. Qualche decennio fa l’attuale proprietà del deBellini decise di destinare gli appartamenti all’affitto e dedicarsi all’ospitalità.
Nella struttura infatti è presente un piano nobile, in cui le famiglie prestigiose si intrattenevano prima di accedere ai palchi reali del teatro. “Da qualche mese ormai ci dedichiamo al nostro progetto alternativo – racconta la direttrice Giusy Scola -. Stiamo lavorando alla ristrutturazione del piano nobile. Questo spazio, di circa 400 metri quadri, diventerà un contenitore di eventi e servizi. Si affaccia proprio su Piazza Bellini, quindi la vista, tra la Martorana, Santa Caterina e San Cataldo, è davvero mozzafiato. Da un lato sarà funzionale alla struttura ricettiva, gli ospiti potranno infatti accedervi dalla colazione all’aperitivo. Dall’altro lato abbiamo pensato di restituire questo spazio chiuso da tempo ad avventori e turisti, locali e non”.
Un incendio nel 1964 rese inaccessibile il piano nobiliare, che adesso sta lentamente riprendendo vita all’interno del deBellini. Pronto a rinascere in una chiave moderna che strizza l’occhio all’antica natura del posto. “All’interno di questa area – continua la direttrice – proporremo eventi di tipo culturale, di intrattenimento e museali”.
Durante i lavori di ristrutturazione, infatti, nel cortile interno del palazzo sono emerse delle mura puniche, visibili da ogni appartamento del deBellini. Dopo tali ritrovamenti, il deBellini ha pensato di adibire il piano nobile a struttura museale, per accogliere quanti più reperti possibile.
“Nonostante sia ancora un cantiere – racconta ancora Scola -, siamo già stati contattati da Le Vie dei Tesori per organizzare dei tour negli ultimi weekend di ottobre a disposizione. È un progetto ambizioso, perché richiede la massima sicurezza, ma ne siamo orgogliosi e speriamo di riuscire ad organizzare tutto per tempo”. È proprio sulla base di queste novità che la direzione del deBellini pensa di organizzare un evento lancio, appena i lavori saranno conclusi e l’emergenza sanitaria lo consentirà.
Essere presenti per continuare a raccontare una storia tra nobiltà e design moderno
“Noi continuiamo ad essere presenti per i nostri clienti”, spiega la direttrice. Le limitazioni degli spostamenti a causa del Coronavirus e la drastica riduzione del flusso dei turisti hanno inferto un duro colpo alle strutture ricettive. “Molte realtà, scoraggiandosi comprensibilmente, hanno smesso di essere presenti. Noi – precisa Scola – abbiamo deciso di rimanere nonostante tutto, attraverso la comunicazione e attraverso i social. Questo è il momento di restare e agire”.
Il deBellini quindi continua a mantenere i suoi servizi di eccellenza, nel massimo rispetto delle norme anti-Covid. La politica della struttura non è quella di adeguarsi al momento di crisi abbassando i prezzi, ma offrendo nuovi servizi e innalzando ulteriormente la qualità dell’offerta.
“La nostra struttura si pone su una fascia medio alta – spiega Giusy Scola -. I nostri turisti sono per lo più stranieri e abbiamo già avuto delle prenotazioni per settembre dall’America. Negli ultimi tempi, però, i nostri appartamenti sono stati occupati, più che da turisti, da giovani lavoratori di passaggio a Palermo, da professionisti, da specializzandi che hanno scelto la soluzione dell’appartamento piuttosto che la stanza d’albergo”.
Il prodotto appartamento – che loro amano definire “suite” – si è ben prestato alla situazione. DeBellini offre sette appartamenti spaziosi, dai 70 ai 100 metri quadri, completi di cucine. La presenza delle cucine, inoltre, consente di evitare possibili assembramenti durante la colazione e questo è stato molto apprezzato.
La scelta degli appartamenti è sempre stata precisa, anche prima della pandemia. La loro particolarità, infatti, sta nell’arredamento. È stato scelto un design colto e molto spinto, ma sussurrato e mai pacchiano. Alcuni pezzi utilizzati, per esempio, sono esposti anche al Moma o in altri musei d’arte moderna di fama internazionale.
Ad alimentare l’ottimismo del deBellini per la prossima stagione turistica, c’è l’implemento dell’offerta con i servizi legati al piano nobiliare. “Sarà uno spazio eventi – dice Scola -, quando si potrà diventerà funzionale ai congressi o anche ai matrimoni. Chi si sposerà alla Martorana avrà la possibilità di accogliere i propri ospiti nel nostro spazio. Gli appartamenti, quindi, saranno ancora di più funzionali agli eventi. Per rendere più accattivante l’offerta, pensiamo di proporre l’alloggio a chi, per esempio, utilizza lo spazio per congressi o per una cerimonia, come gli sposi e i loro familiari”.
Mantenere alto il livello di ottimismo in un periodo difficile come questo, non è sempre possibile ma grazie alla collaborazione di diverse professionalità si riesce a guardare avanti a lungo termine. “Noi abbiamo una rete di professionisti che ci supportano – conclude Giusy Scola – dalla comunicazione, alla gestione dei lavori tra architetti e ingegneri. Rimaniamo ottimisti perché la nostra è una realtà speciale e siamo oggetto di interesse. Siamo contenti, rimaniamo uniti e andiamo avanti”.
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