L’uomo del Tè: Marco Bertona influenza la cultura di una delle maggiori bevande consumate nel mondo.

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Chi è Marco Bertona?

Fin da ventenne Marco Bertona si affaccia al mondo del tè e lo fa nella sua città natale, cioè Novara. Il classe 1957 dichiara che la sua parte di oriente la ha trovata in una piantagione dello Sri Lanka, dove poté ammirare la bellezza e l’importanza che quelle piantagioni avevano per la popolazione locale. Proprio perché, nella stessa intervista, dichiara che secondo lui il tè è come il vino, in base a dove avviene la crescita della pianta, si possono estrapolare diverse informazioni e variazioni di qualità. In ogni zona dove si coltiva tè, si raccoglie un prodotto uguale, ma allo stesso tempo diverso. Il suo curriculum elenca diverse specializzazioni:Tea Consultant, Tea Promoter e Tea Taster professionista diplomato. Il percorso più importante però lo svolge in Cina dove studia presso il “Tea Research Institute” dell’Università di Agricoltura di Hangzhou e presso il “Tea Research Institute of the Guangdong Accademy of Agricolture Sciences” di Canton, dove, nel 2006, ha ottenuto il diploma nazionale di “Advanced Tea Taster”.

Apprendere la cultura orientale e del tè

Grazie alla sua passione per le arti marziali, ed al lavoro di insegnante delle stesse, permisero una permanenza annua di quattro mesi. Afferma che in quel periodo di tempo si è appassionato al tè.Da notare che lui è stato il primo occidentale a vivere per un periodo nel tempio Shaolin dopo la rivoluzione maoista.

ADEMATHÈ 

Troppo spesso Marco Bertona ha visto denigrare la figura del tè in italia. Spesso si è sentito dire o percepiva l’idea che il tè fosse solo una bevanda da consumare in situazioni di malessere di pancia. Fu così che allora insieme ad altri colleghi decise di creare l’organizzazione Ademathè, con lo scopo di diffondere la cultura del tè, portare prodotti nuovi e sconosciuti, ma soprattutto fare degustazioni per trasmettere l’importanza di questo prodotto. Attraverso questo lavoro, fu cosi che i riflettori si accesero e le aziende europee iniziarono a chiedere delle consulenze. Fu questo che lo portò a studiare in Cina, ad apprendere sempre più di quel mondo cosi affascinante. Non a caso oggi è consigliere del tè per la FAO come delegato per l’Italia. Grazie a questa iniziativa nata nei primi anni 2000, molte aziende cinesi hanno richiesto la sua consulenza.

Tè in crescita in Italia e non solo 

Secondo Euromonitor il consumo di tè in Italia, riscontrerà una crescita del 14% entro il 2021. La crescita riguarda anche il mondo intero, si presume che il tè nero nel 2027 raggiunga le 4,4 tonnellate annue, con la Cina che quasi sicuramente raggiungerà i livelli produttivi del Kenya, che ad oggi si riserva il primato. 


Avvicinarsi al tè

Bertona in un’intervista al Corriere della Sera con la firma di Gabriele Principato, dice che innanzitutto bisogna sapere che il tè è di diversi tipi, che però derivano da un’unica pianta: la camellia sinensis. Sono le lavorazioni che creano le sei tipologie: verde, bianco, rosso, giallo, blu-verde e nero.Ci consiglia di provarle tutte, ma di tralasciare le bustine per iniziare a prediligere le foglie, le quali ci permettono di apprezzare il vero valore. Variare anche nelle diverse modalità di preparazione:per esempio in Cina si versa poca acqua sulle foglie e si beve direttamente.

Benessere 

Il rapporto rilasciato dalla FAO all’evento creatosi ad Hangzhou in Cina, mostra l’importanza del tè sulle proprietà anti-infiammatorie, antiossidanti e dimagranti della bevanda. La crescita di cui precedentemente abbiamo parlato, potrà essere strettamente legata alla buona considerazione che si verrà a creare intorno al tè, ed ai rispettivi benefici ufficializzati.


Il progetto di Marco e Paolo

Marco Bertona e Paolo Zacchera, sono due amici, i quali hanno deciso nel 2016 di dare vita al primo tè made in Italy. Il progetto era quello di avere una buona produzione di tè nero italiano, grazie alle tecniche acquisite nel tempo. Fu così che nel Parco Nazionale della Val di Grande, sottostante alle Alpi, hanno avviato la seconda piantagione più grande d’Europa con 20mila camelie sinesis.Il tè nero del Verbano rappresenta una importantissima realtà italiano a livello mondiale, grazie a figure di alto calibro come Marco Bertona.

Riferimenti:

euromonitor – Food and Gricolture Organization of the United Nations(FAO) – Corriere della Sera, “sommelier del tè” di Gabriele principato – Sette corriere, tea stories di Martina Barbero.

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