Lo Jura (che poi forse è femminile), prima che un posto su una cartina geografica, è un luogo del cuore, dell’anima (se esistesse) in cui uscire, innamorarsi e sognare. Cose che per ora sono precluse a queste latitudini.
Schiacciato tra le Alpi e posti più fighi di lui, lo/a Jura è un posto in cui sperimentare viene naturale e dove forse trovi ancora Chardonnay in grado di fare gridare se non al miracolo, almeno all’emozione, cosa non da poco di sti tempi, non credete?
Sì perché lo Chardonnay cresce elettrico da queste parti, complici i suoli, il clima e la vibe, che la vibe è una cosa intraducibile che c’entra col sentirsi felici. Che questo Ludwig Bindernagel è un tedesco in Francia (bavarese, direbbe lui), cosa impensabile nel secolo scorso che fortuna è finito vent’anni fa. Uno come tutti quelli che piacciono a me per cui il vino è un secondo atto. I vini naturali li fa gente così, al secondo atto, che fugge da qualcosa o semplicemente arriva da un’altra parte.
Lulu BB1 di Lulu Vigneron è un vino fresco e potente, così intenso e pieno in bocca, rotondo ma inquieto, che sembra un pezzo degli Stones. Una sedici, al naso lo senti tra frutta secca e pietra umida, che senti già questa ossimorica convivenza tra apertura di rotonda intensità e freschezza nel finale, un po’ come se in un pezzo degli Stones ci fosse il Sax di Sonny Rollins, come in Wating For a Friend. Un modo per spiegare ad uno che non lo sa cosa siano il jazz e il rock: quindi un po’, la vita.
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