Locali Storici d’Italia, la nuova guida alla scoperta della migliore mixology

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La 44esima guida ai Locali Storici d’Italia accompagna in un viaggio all’insegna della mixology. Da Nord a Sud, una raccolta dei banconi più iconici del Paese sull’onda della creatività della miscelazione.

L’edizione 2020 della guida ai Locali Storici d’Italia

L’edizione 2020 della guida ai Locali Storici d’Italia, in uscita lunedì 27 luglio, porta alla scoperta dei luoghi chiave della storia, della cultura e dell’ospitalità italiana. Una raccolta tutta dedicata all’arte dell’accoglienza e del gusto, che trova quest’anno il proprio fil-rouge nella mixology.

Il volume gratuito “Back Bar”, disponibile anche in formato app con geolocalizzazione, riunisce 213 locali-simbolo del nostro Paese. Luoghi che miscelano insieme aneddoti, ricette segrete, tradizioni di famiglia, personaggi storici e famosi nazionali e internazionali. Banconi in cui il buon bere diventa un’esperienza coinvolgente.

La guida, senza scopo di lucro,  è patrocinata  dal ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo. Gli alberghi, ristoranti, pasticcerie, confetterie, caffè letterari e fiaschetterie segnalati al suo interno sono tutelati e valorizzati da 44 anni dall’Associazione Locali Storici d’Italia. Per entrare nella lista, servono almeno settanta anni di storia e devono conservare ambienti e arredi originali, o comunque che testimonino le origini del locale.

Un viaggio all’insegna della mixology

La guida parte da Milano con il Caffè Camparino, il tempio del Campari Seltz frequentato da Verdi e Puccini, Marinetti e Boccioni. Segue il Ristorante Biffi con la sua “Crema Mengoni”, dedicata al progettista della Galleria Vittorio Emanuele II. L’Hotel Principe di Savoia, invece, propone una variante per il centenario dell’intramontabile Negroni, protagonista di twist e nuove ricette anche al Caffè Gilli di Firenze.

Il Grand Hotel Tremezzo di Tremezzina, in provincia di Como, ci riporta in un passato che ha il gusto del daiquiri. Il locale propone una selezione di miscelati vintage tra cui quello creato nel ’39 in onore di Hernest Hemingway.

Arrivando in Veneto, sono diverse le tappe obbligatorie. Con 37 Locali recensiti, dalle rive del Brenta a quelle della Laguna, il Veneto è la regione più rappresentata per i suoi drink d’autore. Al secondo posto la Lombardia con 34 locali, seguita da Toscana con 26, Piemonte con 22, Liguria con 21 e Campania 18.

Dalla Grapperia Nardini di Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza, si passa a Venezia. Qui non si possono non citare il Gran Caffè Lavena con il suo Lavena Point. In Piazza San Marco, poi, dove è proprio un cocktail, il Florian 300, a celebrare i 3 secoli dello storico caffè.

Si scende verso il Centro Italia con il Ristorante Checchino di Roma. Il cocktail bar Ch 18 87 al suo interno sfoggia la sua creatività con gli originali Blody Vaccinara e New Pope. Un Bloody Mary con sugo filtrato di coda alla vaccinara al posto del succo di pomodoro, il primo; la versione romana del Negroni travestito da dry Martini, il secondo.

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