La Mozzarella di Gioia del Colle, in provincia di Bari, ha ottenuto il marchio Dop. L’Unione Europea ha dato il suo via libera e la notizia ormai è ufficiale. Il regolamento di esecuzione che iscrive il prodotto nel registro Ue degli alimenti di qualità è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Il percorso che ha portato al riconoscimento del marchio DOP per la mozzarella di Gioia del Colle non è stato semplice. La domanda, infatti, era stata presentata già nell’ottobre 2019. La pratica, però, ha subito un rallentamento per l’obiezione sul termine “mozzarella”. Secondo la Germania e l’Organizzazione degli esportatori americani di formaggi (Usdec), era da considerarsi troppo generica e quindi non adatta ad un prodotto “protetto”.
Il regolamento però prevede la protezione della denominazione nella sua interezza, mentre non è richiesta per il termine “mozzarella” in quanto tale.
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Qualche obiezione è stata avanzata anche dalla Campania, la patria delle Bufala DOP. Secondo in campani infatti i consumatori potrebbero confondersi trovando in commercio un’altra mozzarella DOP. In realtà sembra difficile dal momento che la mozzarella pugliese è fatta di latte vaccino. L’inimitabile bufala, quindi, rimane una soltanto.
La pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del regolamento di esecuzione recante l’iscrizione della Dop “Mozzarella di Gioia del Colle” nel registro europeo delle denominazioni di origine protetta e delle indicazioni geografiche protette è una grande conquista. Salgono così a 311 le denominazioni di origine e indicazioni geografiche made in Italy.
La mozzarella di Gioia del Colle è un’eccellenza del patrimonio gastronomico e culturale sia pugliese che italiano. La sua presenta storica è ampiamente comprovata.
Esiste, per esempio, un documentario dell’Istituto Luce a Gioia del Colle risalente al 28 agosto 1950 in cui è presente anche la mozzarella. Espressione quindi, di un territorio forte per la produzione del latte e della sua trasformazione secondo l’antica tradizione locale della pasta filata.
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Le caratteristiche del latte sono legate alla qualità della flora pabulare. È tipica del territorio delle Murge ed è alla base dell’alimentazione della popolazione bovina. Con la produzione del proprio latte conferisce infatti caratteristiche uniche al prodotto trasformato.
Quanto alla tecnica di trasformazione, è quella tradizionale, storica, con l’utilizzo solo di latte fresco e l’aggiunta di innesto autoctono.
A livello storico-culturale, esiste un legame profondo tra il prodotto e la tipologia degli allevamenti, aziende zootecniche di piccole e medie dimensioni, a conduzione prevalentemente familiare e strutturate secondo usi locali, che prevedono lunghi periodi di pascolamento.
La Puglia vanta un paniere di sessanta prodotti Dop e Igp tra food e vino. Adesso si arricchisce anche di un prodotto rappresentativo di una filiera agricolo-zootecnica importante. Pronta a un salto di qualità che significa anche ricaduta economica. Se la mozzarella pugliese, infatti, registra, ad oggi, un valore alla produzione di circa 80 milioni di euro, il riconoscimento comunitario potrà significare un aumento stimato intorno al 20% della produzione.
“Con la Mozzarella di Gioia del Colle Dop”, sottolinea il ministro Teresa Bellanova, “si riconosce la qualità di uno straordinario prodotto pugliese, inimitabile, che rappresenta una storia produttiva ed economica, e una rilevante occasione occupazionale per quelle comunità pugliesi. Ed è importante rimarcare come negli ultimi anni l’intera filiera abbia visto il fiorire di nuove attività imprenditoriali condotte anche da giovani, sempre più proiettati sui mercati comunitari ed internazionali”.
“Dopo un lungo e non semplice iter, che ho seguito passo dopo passo cercando di fare la mia parte per superarne le difficoltà, la mozzarella di Gioia del Colle è finalmente e ufficialmente Dop – sottolinea il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate – Questa eccellenza del patrimonio gastronomico e culturale pugliese ed italiano viene finalmente riconosciuta e tutelata! Ai promotori vanno i miei auguri e invito tutti noi a rimboccarci le maniche per valorizzare nel mondo questo prodotto d’eccellenza che, se ben veicolato e commercializzato, potrà garantire un reddito maggiore anche ai nostri allevatori”.
“È importante, però, non pensare alla DOP come un punto di arrivo quanto piuttosto come un primo passo verso una valorizzazione e una tutela oltre i confini di un prodotto tipico del territorio pugliese – prosegue il Sottosegretario L’Abbate – Sarà fondamentale, infatti, una sua promozione adeguata che conferisca quel valore aggiunto in grado di gratificare sia le attività zootecniche sia i caseifici e le imprese casearie. L’impegno del Ministero delle Politiche Agricole – conclude – non mancherà nell’affiancare produttori e trasformatori pugliesi, a cui rinnovo tutta la mia disponibilità”.
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