Non è mai facile scrivere delle etichette di Davide Bentivegna. Si tende spesso a parlare più di lui che dei suoi vini. Kaos 2019 di Etnella Vini è infatti un vino dallo swing infinito, dall’energia cruda, ma mai totalmente anarchica che ricorda, proprio come lui, il Miles Davis “elettrico”.
Frutto di assemblaggi di masse, vendemmie, maturazioni e latitudini diverse, questa bottiglia è un assemblaggio che di anno in anno cambia senza una formula precisa. È un po’ come se Kaos più che un vino fosse uno standard jazz su cui improvvisare ogni volta, senza ripetersi mai. Ha uno stile che potremmo definire “anarco-energetico” e vulcanicamente etneo.
Ingresso con swing con la fresca dolcezza del nerello, affinato in quello che chiamo “legno intelligente” (sull’Etna sempre più raro). Concentrato ma libero, con una freschezza che per una 2019 ha, se non dell’incredibile, almeno dell’inaspettato.
Un vino da beva compulsiva capace di convertire astemi integralisti in pochi sorsi. Un vino dall’eccentrica, salutare verticalità, ma che non rinuncia mai alla struttura e allo spessore gustativo. IGT, come tutti i grandi vini italiani, che fa 18 mesi di legno senza però evidenziarne i frequenti effetti negativi.
Un vino territoriale nel senso che del vulcano ha l’energia e l’anarchia e non le eno-tassonomie banali. Un rosso pronto a essere a suo agio sia nel mondo del fine dining (se ci sarà ancora) che in quello dei ristoranti con tavoli di legno e salumi tagliati molto spessi
Un vino da amare prima col cuore che con il cervello, ammesso che si possa fare il contrario. Un rosso per chi non ama gli schemi, ma la libertà, il futuro e la poesia. Da bere ascoltando Miles, quello elettrico, intenso ma molto fresco: il brano si chiama Pharaon’s dance e il disco è quello che ha cambiato, per sempre, la musica.
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