Il torrone di Caltanissetta verso l’IGP: un passo decisivo per la tradizione dolciaria siciliana

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Il Torrone di Caltanissetta, noto localmente come “turruni”, vanta una tradizione che supera i 150 anni nel capoluogo nisseno. Durante la seconda metà dell’Ottocento, Caltanissetta era riconosciuta come la “città del torrone”, ospitando numerosi torronifici specializzati nella produzione artigianale di questa delizia sia in versione dura che friabile.

La preparazione tradizionale del torrone prevede l’utilizzo di soli tre ingredienti: miele, mandorle e pistacchi, tutti provenienti dal territorio siciliano. Il miele, spesso di zagara o millefiori con una significativa presenza di sulla e achillea, viene cotto a fuoco lento per almeno otto ore in un grande calderone di rame, la “quadara”.

Successivamente, si aggiungono mandorle e pistacchi leggermente tostati, seguendo un procedimento che riflette fedelmente le tecniche di oltre un secolo fa.

Il riconoscimento dell’Indicazione Geografica Protetta (IGP) per il Torrone di Caltanissetta rappresenterebbe un passo fondamentale per la tutela e la valorizzazione di questa eccellenza gastronomica.

L’IGP garantisce che almeno una fase della produzione, trasformazione o elaborazione del prodotto avvenga in una specifica area geografica, assicurando così un legame autentico con il territorio di origine.

Il processo per ottenere la denominazione IGP prevede una serie di passaggi rigorosi. La domanda deve essere presentata al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali da un’organizzazione che riunisca tutti gli operatori interessati al prodotto.

Questa richiesta deve includere dettagli specifici sul prodotto e sul suo legame con la zona geografica. Una volta accettata, la domanda viene esaminata a livello nazionale e, se approvata, trasmessa alla Commissione Europea per l’ulteriore valutazione e registrazione.

La riunione pubblica prevista per il 4 febbraio 2025 sarà un momento cruciale in questo iter, permettendo al Ministero di verificare la conformità del disciplinare di produzione proposto e raccogliere osservazioni da parte della comunità locale.

La partecipazione attiva della cittadinanza e degli operatori del settore sarà determinante per il successo dell’iniziativa, contribuendo a preservare e promuovere una tradizione che rappresenta un patrimonio storico e culturale di inestimabile valore per Caltanissetta e per l’intera Sicilia.

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