Il tartufo di Colliano, la ribalta dell’oro nero della Campania

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La valorizzazione del tartufo di Colliano torna al centro dell’attenzione mediatica. Dopo il successo delle scorse edizioni è ritornata nel rispetto delle normative di distanziamento, l’attesissima “Mostra Mercato Nazionale del Tartufo e dei Prodotti Tipici Locali” nel Comune di Colliano. Protagonista indiscusso dell’evento, il tartufo di Colliano, “oro nero” della Riserva Naturale regionale dei Monti Eremita Marzano. L’evento, giunto alla sua 24esidma edizione, è stato organizzato e promosso dall’associazione Pro Loco Colliano APS, con il patrocinio della Regione Campania, dell’Unpli, del Comune di Colliano, della Provincia di Salerno, della Comunità Montana Alto Medio Sele e Tanagro, dell’Associazione Italiana Coltivatori e dell’Associazione no profit “Turismosele”, insieme ad altre organizzazioni civiche della realtà locale. 

La cucina moderna autoctona a base di tartufo e prodotti tipici locali di Colliano e dell’Alta Valle del Sele, con stand enogastronomici e stand espositivi e la presenza di migliaia di turisti, esperti, studiosi, ricercatori di tartufo, allevatori di cani da tartufo, operatori agricoli e agroturistici, artigiani, allevatori, operatori commerciali specializzati del settore e rappresentati delle Istituzioni ha caratterizzato la tre giorni espositiva e fieristica dedicata al tartufo di Colliano.

Questo preziosissimo tartufo nero cresce sottoterra nei faggeti e nei e querceti del comprensorio dell’Alto Sele, nei territori di Colliano, al cui nome è legato, Valva e Laviano, tra gli 800 e i 1500 metri sul livello del mare, in simbiosi, oltre che con querce e faggi, con carpini, olmi, aceri e noccioli, in terreni poveri di calcare e ricchi di humus. La sua dimensione varia da quella di una noce a quella di un uovo di gallina, la sua forma è regolare e presenta una fossetta centrale. La parte esterna, il peridio, è nero e rugoso con verruche di media grandezza, mentre la parte interna è di colore giallastro o bruno, con venature chiare, ed è caratterizzato da un profumo fortissimo. Matura da ottobre ad aprile, periodo nel quale inizia la raccolta, che avviene grazie all’istinto e alla capacità olfattiva di cani addestrati al fiuto del tartufo e alla ricerca. I cani con il naso appoggiato al terreno, lo percorrono in lungo e in largo fino ad individuare l’esatta ubicazione del corpo fruttifero.

Individuato il punto, inizia lo scavo ed il tartufaro, che segue attentamente i vari movimenti, interviene con un piccolo attrezzo a manico corto a forma di piccone, aiutando il cane nello scavo per non fargli rovinare il frutto con le unghie e per non affaticarlo. Estratto il tartufo, il tartufaro ricolma subito la buca aperta con la terra scavata. Un’operazione molto importante per la conservazione dello stato produttivo della tartufaia. La scoperta della presenza in questa zona di questo pregiatissimo prodotto è avvenuta negli anni ’60 e da allora il Comune di Colliano attira ogni anno migliaia di appassionati che vanno a caccia del tartufo nero con i propri cani o si limitano a comprarlo o gustarlo nei ristoranti della zona.

Un prodotto che merita notevole attenzione e che grazie alle istituzioni regionali e al Comune di Colliano, senza dimenticare la attività associative e imprenditoriali locali, sta assumendo una sempre maggiore attenzione, un fattore di forte richiamo turistico e di pregio gastronomico che porta sviluppo e benessere alla comunità locale dove si sta sviluppando una nuova cultura gastronomica nell’area Sele -Tanagro, con lo scopo di promuovere e divulgare le attività specifiche della zona.

Il tartufo di Colliano e i prodotti tipici della Valle del Sele quali olio extravergine di oliva, miele, fagioli, segale, noci, castagne, pane, biscotti, piante aromatiche, patate coltivate in alta montagna, cicerchie, lenticchie, grano saraceno, caciocavallo podolico, ricotta di pecora, formaggi freschi e stagionati rappresentano un fattore di forte richiamo turistico e di pregio gastronomico”, ha recentemente dichiarato il presidente della Pro Loco Colliano APS, Mauro Iannarella. Nella vivace comunità campana, il tartufo è diventato il perno di fruttuosi programmi integrati di marketing territoriale e per questo è necessario che la produzione del tartufo fresco vada ad incrementare la ristorazione locale ed i crescenti flussi turistici ed escursionistici delle aree interne anche attraverso approcci innovativi, promozione digitale e programmi di export digitale. 

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