Non è facile comprendere appieno l’eterea complessità della cucina tradizionale cinese. Ci sono ingredienti, cotture e abbinamenti che toccano direttamente il cuore rendendo inadeguata qualsiasi analisi ortodossa del piatto che si ha di fronte. La delicatezza di una cottura al vapore che, sorprendentemente, coesiste nella stessa creazione con la ruffiana orizzontalità di una frittura. È un miracolo culinario che si manifesta solo a determinate latitudini. O quasi.
A Catania c’è un piccolo tempio della cucina asiatica gourmet. Ed è sorprendente. Si chiama “YOI-Food Attitude“, frutto dello slancio creativo di due giovani imprenditori etnei amanti del fine dining e della sperimentazione: Guido Consoli (creatore di Prestofood e Foodys) e Salvo Santonocito. La loro prima, grande, intuizione è stata quella di strappare il talento di Kevin Tullao, chef filippino, al ristorante Gong di Milano. Un vero colpaccio.
Per scongiurare tristi incompiute, però, i due soci hanno completato il team con il maître e sommelier Leandro Gulino e il bartender Giovanni Arcati. Il primo sorprende per competenza e padronanza negli abbinamenti che trovano conforto in una carta dei vini divisa in cinque capitoli: No Sicily no Party, Giro d’Italia, Tour de France, Un Mondo di vino e Dessert (and not only) Wines. Ci sono sia vini tradizionali che naturali e anche biodinamici. Il secondo, invece, propone una mixology senza confini: mojito al thè matcha, vodka sour alle rose o spritz impreziosito dal frutto della passione.
Ecco quindi che si delinea un quadro inedito per Catania e gran parte del Sud Italia. L’eccellenza anche nella cucina asiatica: “Kevin non aveva la possibilità di esprimersi a Milano da Gong. Qui ha portato la sua brigata – spiega Guido Consoli – In cucina ci sono sia filippini come Kevin che venezuelani. La visione di YOI nasce da una cena di lavoro fatta proprio da Gong. Non avevo mai assaggiato questo tipo di cucina e sono rimasto talmente colpito dalla leggerezza, da quel mix di sapori meravigliosi che ho deciso di portare a Catania un’innovazione culinaria che di fatto mancava”.
Non c’è solo narrazione da YOI, ma anche una concretezza fatta di materie prime di qualità senza le quali il progetto culinario sarebbe naufragato nella consueta omogeneità di gusti che caratterizza i ristoranti asiatici in Italia. Nel menu spicca la Tagliata di Wagyu di Fukuoka alla brace con marezzatura di livello A5 e il Black Cod, pregiato pesce Carbonaro dell’Alaska, marinato per tre giorni in un mix di mirin, sakè e miso servito con contorno di indivia. Ma a conquistare è la ricca selezione dei Dim Sum, ovvero l’insieme dei piatti che, da tradizione, accompagnano il tè in Cina. C’è il raviolo con polpa di astice in uno scrigno al cavolo viola e uova di tobiko oppure i Juǎnqū con un ripieno morbido e goloso di scampi custodito da una sfoglia alla barbabietola e guarnito con polpa di ricci del mar Mediterraneo.
C’è spazio anche per i Bao con salmone in salsa teriyaki, avocado e lamelle di mandorle, oppure con gambero croccante, maionese piccante, erba cipollina e kizami wasabi. È un abbraccio emozionante fatto di tradizione e ricerca, cura delle materie prime e tensione verso la perfezione. Una proposta di qualità che rende giustizia alla secolare e sublime cucina cinese. Finalmente.
Ecco una selezione dei piatti del nuovo menu che potrete trovare da YOI:
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