Il Genovese Storico, quando il basilico entra fresco a casa tua

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È un profumo che invade la casa, quello del basilico appena raccolto, che riempie il cuore di ricordi liguri, di tramonti in riva al mare, della salsedine sulla pelle, del colore verde brillante sulle dita curiose che bramano un assaggio dal mortaio colmo di pesto. Quest’erba aromatica, dal sapore fragrante, ha oggi il nuovo, fresco aroma delle novità appena presentate, con un nome – Genovese Storico – che rende omaggio al suo importante passato, grazie a un progetto di cooperazione promosso dal Consorzio di Tutela Basilico Genovese Dop.

Grazie a questo progetto, i consumatori e il sistema Horeca potranno ricevere a casa propria del basilico fresco appena raccolto, che mantiene tutte le caratteristiche organolettiche per ben cinque giorni. Il progetto di valorizzazione e commercializzazione prevede che ogni singola piantina venga estirpata con tutta la radice e raccolta in bouquet, con la parte radicale completa di terreno protetta all’interno di un piccolo fagotto in carta intestata, che ne identifica origine e qualità. Ogni foglia di basilico del bouquet ha dimensioni medio-piccole, con forma ovale e convessa, di un colore verde tenue.

La storicità del Basiclico Genovese DOP.

C’è basilico e basilico, oltre 60 varietà in giro per il mondo, ma quello coltivato nel ponente genovese dai soci dell’Unione Agricola Genovese, fa parte della storia di questi territori. Un prodotto agricolo del genovesato, frutto di un’elevata specializzazione, che ha contribuito in maniera determinante alla connotazione delle pratiche colturali tradizionali della zona. Il metodo si è perfezionato, ma è rimasto essenzialmente lo stesso da anni: nonostante il ciclo annuale della pianta, la versione più pregiata si ottiene raccogliendo il basilico durante la prima fase di sviluppo, quando sono presenti da quattro a otto foglie, estirpandole dal terreno una per una. Particolare, lunga e impegnativa è la tecnica di raccolta, esclusivamente manuale, per non rovinare le delicatissime foglie, da svolgersi su apposite assi di legno sospese, dove l’operatore si adagia per raggiungere il terreno senza calpestarlo.

Il progetto

Questa nuova avventura per i produttori del Consorzio che aderiscono al progetto mira a selezionare una nicchia di mercato di eccellenza per il Basilico Genovese DOP fresco e i suoi semilavorati, capace di remunerare e valorizzare adeguatamente questo prodotto di altissimo profilo qualitativo, promuovendone la riconoscibilità̀ e valorizzandone l’utilizzo sia come ingrediente in cucina che in abbinamento ai piatti, consolidando la relazione prodotto-territorio in termini di immagine promozionale della Liguria. Promosso dal Consorzio, ma ideato da MA.DE. e Studioewiki con la partecipazione di note firme del giornalismo enogastronomico e di tre chef di eccellenza della ristorazione italiana, il Genovese Storico è stato recentemente presentato al grande pubblico.

La presentazione digital:

Ormai abituati in tempi di Covid alle presentazioni digital, il Genovese Storico ha puntato immediatamente sulla suggestione emotiva, con un video di apertura in cui l’attore teatrale Pino Petruzzelli ha accompagnato gli utenti tra le parole che scrittori e poeti hanno dedicato al basilico e al suo legame indissolubile col Mediterraneo.

La presentazione ha visto la partecipazione dell’Assessore al Commercio e al Centro storico del Comune di Genova Paola Bordilli, seguita dal Direttore del Consorzio del Basilico Genovese Dop Giovanni Bottino e da Elisa Traverso Project manager dell’ente di tutela. Gli interventi istituzionali hanno illustrato i vari aspetti del progetto a partire dalla partecipazione al bando e più precisamente alla misura 16.04 “Aiuti per la promozione e lo sviluppo delle filiere corte e dei mercati locali“, del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014–2020 della Regione Liguria, che ne ha permesso la realizzazione. Ma soprattutto ne hanno approfondito le finalità, mettendo in evidenza come il Gruppo di cooperazione Genovese Storico sia nato con un obiettivo ambizioso, quello di creare e consolidare una filiera corta di eccellenza del Basilico Genovese Dop per il mercato fresco diffondendone e migliorandone la conoscenza tra i professionisti della ristorazione, per aumentare la consapevolezza del maggiore valore qualitativo, organolettico ed economico del prodotto a denominazione d’origine protetta.

 La diretta ha permesso degli interessanti collegamenti con le serre delle tre aziende agricole aderenti al progetto, che hanno permesso al pubblico di conoscere anche se soltanto virtualmente per il momento, le realtà di produzione. Dalla visione delle serre degradanti verso il mare dell’azienda Casotti, si è passati alla realtà storica di Francesco Ratto con le parole della nipote Chiara, ultima generazione di una famiglia che al basilico ha dedicato la propria vita. La visita virtuale si è poi conclusa assistendo alla difficile e delicata raccolta manuale del basilico, all’interno dell’azienda di Ruggero Rossi, situata sulle alture di Genova Prà nel cuore della produzione di basilico genovese fresco Dop.  

 L’aspetto gastronomico di prodotto di grandissima versatilità è stato approfondito da tre esponenti di spicco della ristorazione e della pizzeria d’autore, Gino Sorbillo, Peppe Guida e Ugo Alciati.

Sorbillo, il famoso pizzaiolo napoletano, accompagnato dal direttore di Scatti di Gusto Vincenzo Pagano, ha presentato un classico delle sue pizzerie, la pizza Nonna Carolina che vede fra i suoi ingredienti il pesto genovese e foglioline di basilico sparse a fine cottura, oltre a pomodorini freschi e provola affumicata.

Lo chef Peppe Guida, 1 stella Michelin con l’Antica Osteria Nonna Rosa di Vico Equense, in collegamento con Antonella Amodio, giornalista e profonda conoscitrice della tradizione gastronomica campana, ha presentato invece uno dei suoi famosi spaghetti. Un piatto di grande effetto, frutto di un gemellaggio ligure-campano realizzato utilizzando l’intera piantina di basilico in diverse cotture, abbinata a noci di Sorrento e caciolimone, un formaggio creato dallo stesso Guida a base di provolone del Monaco con un cuore di burro e limone.

Ugo Alciati, chef del famoso ristorante stellato Guido, situato nella tenuta di Fontanafredda a Serralunga d’Alba, ha invece interpretato l’aromaticità e il profumo del basilico genovese dop utilizzandolo per la creazione di un pre-dessert, che ne dimostra la grande versatilità in cucina. Una granita di basilico e limone, ottenuta con un pesto delicato di zucchero e foglioline di basilico, accompagnata in questo caso da una purea di frutti rossi, ma adatta anche ad altre combinazioni gastronomiche. A descriverne e assaggiarne la bontà il giornalista e critico gastronomico dell’Espresso Marco Colognese.

Ora che lo Storico Genovese è nato, non ci rimane che provarlo. Le piantine fresche possono essere spedite sia alla rete Horeca, che al consumatore finale.

Per informazioni: https://genovesestorico.it/

n.b. non esiste un e-commerce per fare l’acquisto si può chiamare o inviare una email: 
+39 393 9346005
commerciale@genovesestorico.it

 

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