Gli italiani sono sempre più attenti alla sostenibilità e lo si vede anche nel carrello della spesa. Da un’analisi Coldiretti emerge che gli acquisti green salgono del 7,6% raggiungendo un valore record di 10 miliardi.
Con la diffusione della pandemia di Coronavirus, gli italiani sono diventati più oculati nella spesa. A fare da traino sono sempre più spesso concetti che riguardano l’ambiente. Così le parole “sostenibile”, “biologico”, “naturale” che campeggiano sulle confezioni fanno da faro negli acquisti. Ma l’attenzione non è rivolta solamente ai prodotti, anche il packaging gioca un ruolo fondamentale per la tutela dell’ambiente, così la scelta ricade sul “riciclabile”.
“Un trend reso possibile dal fatto che – sottolinea la Coldiretti – l’Italia è diventata il Paese più green d’Europa grazie alla leadership per numero di aziende agricole impegnate nel biologico nella Ue e alla più grande rete di mercati contadini di vendita diretta a km zero”.
Questo nuovo trend, diffuso negli ultimi mesi, ha procurato un aumento del 7,6% degli acquisti green, così il carrello delle spesa “verde” ha toccato un valore record di 10 miliardi. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati dell’Osservatorio Immagino relativi al 2020 diffusa in occasione dell’apertura del Sana di Bologna, il Salone Internazionale del Biologico e del Naturale.
“Acquistare prodotti a chilometri zero – ricorda Coldiretti – è un sostegno all’economia e all’occupazione locale ma anche un segnale di attenzione al proprio territorio e alla tutela del paesaggio e dell’ambiente, con un impatto anche sulla riduzione dello spreco alimentare perché i cibi in vendita sono più freschi e durano di più e perché non devono percorrere lunghe distanze con le emissioni in atmosfera dovute alla combustione di benzina e gasolio”.
A questa tendenza dovrebbe fare da contraltare una tutela dei prodotti made in Italy da parte del Governo italiano. Su questo argomento punta il dito il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini. “In un Paese come l’Italia – dice – che è leader in Europa nel numero di imprese impegnate nel biologico occorre approvare subito la legge nazionale che prevede anche l’introduzione di un marchio per il bio italiano per contrassegnare come 100% Made in Italy solo i prodotti biologici ottenuti da materia prima nazionale”.
“Un passo importante per dare la possibilità di distinguere sullo scaffale i veri prodotti biologici Made in Italy – conclude Prandini – dinanzi all’invasione di prodotti biologici da Paesi extracomunitari, che spesso non rispettano gli stessi standard di sicurezza di quelli Europei”.
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