Di Giovanna, custodi del territorio e della sua biodiversità da 25 anni

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L’azienda raggiunge il primo quarto di secolo di produzione con metodo biologico nelle tenute di Contessa Entellina e Sambuca di Sicilia

È tempo di festeggiamenti in casa Di Giovanna. Una delle più intraprendenti famiglie del vino in Sicilia tocca la soglia dei 25 anni di produzione con metodo biologico nelle tenute di Contessa Entellina (Pa) e Sambuca di Sicilia (AG), e celebra un anniversario che non è solo un traguardo, ma il mantenimento di una promessa.

Una promessa di amore verso la terra, i winelover e la famiglia stessa. Custodi del territorio dal 1968, in biologico da 25 anni, i Di Giovanna puntano su vitigni siciliani autoctoni come Nero d’Avola, Nerello Mascalese, Grillo, Catarratto e su alcune varietà internazionali come Chardonnay, Syrah e Merlot.

Nell’anno del venticinquesimo anniversario (1997-2022), i membri della famiglia Di Giovanna lanciano i “25 anni Bio Days”, appuntamenti con istituzioni locali, stampa, wine influencer, clienti horeca, agenti e winelover, per far conoscere l’azienda, il suo percorso, i vini e l’olio Gerbino.

Per l’occasione, la cantina inaugura la nuova sala degustazione affacciata sui Monti Sicani e la collaborazione con l’Executive chef Davide Gallina del Donna Floriana, ristorante dei Mangia’s Resort, che proporrà, per occasioni speciali, wine&food experience esclusive, con un menù studiato sulla base delle caratteristiche dei vini.

Durante gli incontri dedicati all’anniversario, Gunther e Klaus Di Giovanna – quinta generazione della famiglia – ripercorrono la storia e le scelte degli ultimi 25 anni anche attraverso la degustazione verticale di 5 annate del Vurrìa Nero d’Avola.

Cinque vini, dal 2004 – anno di costruzione della nuova cantina nella tenuta San Giacomo – al 2017, protagonisti della masterclass condotta da Nando Papa, Head Sommelier del Verdura Resort e dal cui confronto si coglie il cambiamento dello stile produttivo nel corso del tempo. Ogni sorso rivela l’espressione territoriale del Nero d’Avola, e, seppur con le dovute diversità che rendono unico ogni vino e ogni annata, il filo conduttore sono eleganza e complessità. 

“Non fu una scelta commerciale quella di convertire l’intera azienda al metodo biologico nei primi anni ’90, con l’intento di  preservare e custodire la biodiversità del territorio, – spiega Gunther Di Giovanna – e all’inizio paradossalmente comportò addirittura uno svantaggio competitivo. Solo in un secondo tempo si è rivelata positiva anche sotto l’aspetto economico, grazie alla crescente attenzione del consumatore alle produzioni sostenibili”.

Oggi l’azienda si classifica tra le prime in Sicilia certificate bio e, dopo 25 anni di fedeltà al metodo biologico, si propone come leader nel suo segmento di mercato, esportando l’85% della produzione e con una presenza consolidata in molti paesi del mondo.    

L’attenzione alla produzione sostenibile non si ferma al vino: “Come il vino anche l’olio extra vergine di oliva è un affare di famiglia” –  spiega Klaus Di Giovanna, e continua – “Il nostro oliveto è oggi esteso 13 ettari, si trova nel territorio di Contessa Entellina, a circa 400 – 450 mt s.l.m. Abbiamo 3.700 piante, metà Biancolilla e metà Nocellara del Belìce, curate nel rispetto di un rigoroso protocollo da una squadra di collaboratori specializzati e appassionati. Tutto il nostro Gerbino olio extra vergine di oliva viene esportato e venduto a una clientela attenta, esperta e fedele”.

Il 25° anniversario, dunque, rappresenta un primo traguardo della sperimentazione intrapresa con determinazione dai fondatori Aurelio e Barbara Di Giovanna, protagonisti della rivoluzione enologica siciliana dagli anni ’70; sperimentazione costantemente sostenuta e innovata dai figli Gunther e Klaus, con uno sguardo proiettato verso il futuro e sempre attento alla tutela del loro territorio.

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