Coca Cola, Starbucks, Unilever, Verizon. Si allunga la lista delle aziende che hanno annunciato di unirsi al boicottaggio di Facebook, Instagram, YouTube, Twitter e degli altri social media accusati di non fare abbastanza per combattere la presenza di contenuti d’odio e razzisti nelle proprie piattaforme. Il gigante americano ha annunciato che non farà, almeno per un mese, pubblicità sui social. Il boicottaggio è stato promosso dalla campagna Stop Hate for Profit.
“Non c’è spazio per il razzismo nel mondo e non c’è spazio per il razzismo sui social media”, ha denunciato il presidente e Ceo di Coca-Cola James Quincey in una nota, reclamando maggiore affidabilità e trasparenza.
Dal canto suo, Facebook riconosce che l’applicazione delle normative non è perfetta ma ricorda di essere il leader del settore nella rimozione dei contenuti. Secondo il recente rapporto della Commissione europea sui discorsi di incitamento all’odio, l’87,6% dei contenuti segnalati su Facebook è stato rimosso, in crescita rispetto all’82,4% dello scorso anno e contro il 79,7% di YouTube e il 35,9% di Twitter.
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