La squadra italiana ha superato la finale del Bocuse d’Or Europe, il campionato mondiale di cucina riservato ai cuochi nato dall’idea di Paul Bocuse nel 1987. Gli Azzurri si aggiudicano un posto alla finale mondiale di Lione 2021.
Le sfide si sono disputate il 15 e 16 ottobre a Tallin, in Estonia. Una gara insolita per via della pandemia di Coronavirus. Porte chiuse, ammessi solo gli addetti ai lavori e nessun pubblico ad applaudire. Solo team e giuria nel padiglione adibito per le gare all’interno della Saku Arena de Tallin.
C’era grande trepidazione per l’Italia guidata da da Alessandro Bergamo, nato in provincia di Como nel 1989 e già sous chef di Carlo Cracco al ristorante Cracco di Milano e finalista della regione Italia e Sud Est Europa di S. pellegrino Young Chef 2020. Con lui il commis Francesco Tanese e lo chef coah Lorenzo Alessio membro della Federazione Italiana Cuochi, che nei mesi precedenti la gara si sono allenati duramente per tenere testa ai colleghi europei.
La notizia delle dieci squadre che si sono aggiudicate il lasciapassare per Lione 2021 è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri. Sul podio Norvegia, Danimarca e Svezia, ma per il Team Italia è comunque un grandissimo risultato quello ottenuto.
“Non ci ho creduto fino alla fine – ha dichiarato un emozionatissimo Alessandro Bergamo –. Sapevo che stavamo facendo bene, eravamo precisi, puliti, belli e devo ringraziare tutti, il mio commis Tanese, il coach Alessio, il presidente Crippa e il direttore Tona. Sono stati mesi duri ma ce l’abbiamo fatta, voleremo a Lione e nel migliore dei modi. Adesso torniamo a casa, raccogliamo le forze e torniamo ad allenarci per il concorso culinario più importante al mondo. Sarebbe magnifico salire su quel podio una volta per tutte”.
Tanto studio e mesi di severo allenamento per arrivare alla finale europea. I ragazzi del Team Italia non si sono risparmiati. La preparazione ha coinvolto anche il presidente della Federcuochi Rocco Pozzulo e della FIC Promotion Carlo Bresciani. Oltre a loro anche diversi esperti tra architetti, scultori, ingegneri e tecnologi. Insieme per trovare le soluzioni più innovative.
Il presidente Bocuse d’Or Italy Academy Enrico Crippa (ristorante Piazza Duomo, Alba) e il direttore Luciano Tona hanno studiato il vassoio che è stato presentato ad una giuria composta dai migliori chef di tutta Europa. Tra loro anche il vice presidente Bocuse d’Or Italy Academy Carlo Cracco.
“Siamo molto felici di tutto quello che è successo, lo sforzo maggiore e tutto il merito va ad Alessandro Bergamo, al commis Tanese e al coach Alessio che in così poco tempo hanno fatto dei progressi pazzeschi. Noi -ha commentato il presidente Enrico Crippa – dall’altra parte ci siamo concentrati sullo studio del vassoio ma il merito è loro. Il nostro obiettivo era candidarci a Lione e ci siam riusciti. Spero che in tanti si siano fatti un’idea di cosa significa partecipare ad una competizione come il Bocuse e quanto difficile sia arrivare su quel podio. Noi del Bocuse d’Or Italy Academy ce la stiamo mettendo tutta”.
“Abbiamo fatto bene questa volta, abbiamo lavorato bene ma sappiamo che possiamo fare meglio – commenta Carlo Cracco, vice presidente Bocuse d’Or Italy Academy –. Il piatto della Norvegia era effettivamente il più bello, giustissimo, ma dopo c’eravamo noi. Il nostro piatto di pesce sembrava quasi nordico per la completezza e anche la quaglia era perfetta, completa, sapori giusti. Quest’anno il livello era davvero molto alto, ma adesso è tempo di pensare a Lione”.
Tema principale del vassoio per la finale europea sono le quaglie, l’uovo di quaglia e due contorni vegetali. Il tema del piatto, invece, è il pesce gatto, da presentare con tre contorni vegetali. La giuria ha valutato secondo i criteri di Presentazione, Gusto, Metodo di cottura, Abilità, Rispetto dei prodotti e originalità.
L’Italia ha presentato il vassoio “Quaglie apicius in lasagne di patate, verdure autunnali”. Un classico della cucina estone, la quaglia, con le sue uova e due contorni vegetali arricchiti da una combinazione di spezie e salse rielaborate per dare struttura al tutto.
Nello specifico la quaglia è stata smontata, farcita all’interno con una lasagna di patate e carne e poi ricomposta nella forma originaria, mentre le cosce disossate sono state farcite di fegatini.
Il piatto a base di pesce gatto è stato il “Carpione italiano leggero di pesce gatto, funghi all’aceto balsamico, zucca e oro”, accompagnato da funghi, zucca e cavoletto di Bruxelles laccato d’oro.
Il pesce gatto in questo caso è stato manipolato pochissimo per conservarne il sapore ed è stato è stato arricchito da una salsa in carpione per bilanciarne il gusto.
Foto di copertina dal sito “Federazione Italiana Cuochi”
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