Dopo la Sicilia e la Franciacorta, entra nel vivo la vendemmia nel resto delle regioni italiane che devono fare fare i conti con carenza di manodopera e giacenze in cantina. Lo mette in evidenza Confagricoltura, nel precisare che i lavoratori stagionali coinvolti nel comparto sono 180 mila, il 20% del totale delle assunzioni in agricoltura.
Molte aziende sopratutto del Nord raramente, per le caratteristiche dei vigneti, riescono a
sopperire con la vendemmia meccanica, come avviene più spesso nel Centro e Sud Italia. A questa carenza di manodopera si aggiungono le difficoltà per la mancanza di strumenti legislativi snelli per le assunzioni brevi, più volte sollecitati.
Le giacenze nelle cantine italiane
Il settore, intanto, fa i conti con le giacenze che al 29 luglio la cantina Italia aveva 42 milioni di ettolitri di vino, in aumento dell’1,8% rispetto allo stesso periodo del 2019.
“Un aumento generale limitato, ma che fa riflettere – afferma il presidente della Federazione Vino di Confagricoltura, Federico Castellucci – anche in merito agli incentivi alla distillazione, poco utilizzati in Italia e prevalentemente in Puglia e nelle Marche. Probabilmente la misura, benché suggerita da buoni propositi, non è stata abbastanza accattivante per i produttori italiani, che hanno preferito non utilizzarla, affidandosi alla lenta ripresa del mercato per smaltire le giacenze”.
E proprio sul fronte mercato, “i primi segnali positivi – continua Castellucci – si vedono nelle città turistiche e balneari, dove in questo periodo di vacanza i viaggiatori, soprattutto italiani, stanno ricominciando a consumare. Soffrono tuttavia le grandi città: Milano e Roma, ad esempio, non hanno avuto l’afflusso turistico degli anni scorsi, pertanto le piazze sono ferme”.
Confagricoltura ricorda che il canale Ho.Re.Ca. assorbe il 55% del valore del comparto vino, che in Italia, nel 2019, era di 13 miliardi di euro. “Qualche incoraggiamento – conclude il presidente della Federazione Vino di Confagricoltura – l’abbiamo dall’e-commerce, in crescita di quasi il 150%, ma si tratta di valori ancora molto esigui”.
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