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Rosa Di Stefano: «Ai turisti dalla Sicilia deve arrivare un’offerta globale»
02 Ott 2025 10:52

Rosa Di Stefano con il riconoscimento del Centro di studi turistici mediterranei

«Grazie alla mia Sicilia, che resta sempre la più grande fonte di ispirazione e di amore». Nel ritirare il premio di ambasciatrice del turismo dall’Accademia Cstm (Centro studi turistici mediterranei), Rosa Di Stefano, presidente di Federalberghi Palermo e vicepresidente della Federazione regionale, non dimentica un tributo all’Isola, alla quale, nel corso del dibattito che ha preceduto la consegna dei riconoscimenti, dedica anche un appassionato intervento, che per il turismo di oggi è un manifesto di visione e coraggio, un discorso programmatico che non si limita a elencare proposte e obiettivi, ma accende una direzione, ispira un cammino condiviso e chiama all’azione con la forza delle idee e la chiarezza degli intenti.

Alberghi come hub culturali

«Gli alberghi così come le strutture extra alberghiere – sostiene Rosa Di Stefano – sono diventati hub culturali e relazionali, spazi dove il visitatore entra immediatamente a contatto con il tessuto autentico del nostro territorio. Il turismo oggi è un bene culturale, frutto di un’economia complessa che include l’albergo che accoglie, il ristoratore che fa conoscere la ricchezza gastronomica, la guida turistica che racconta il patrimonio monumentale e ambientale, l’artigiano che conserva le competenze identitarie, il produttore agricolo che coltiva il territorio. Questo ecosistema, in cui un albergo nasce e opera, genera valore in più settori, ogni euro speso produce ricchezza per tanti. Ecco perché un’impresa turistica deve dialogare con il patrimonio materiale e immateriale del territorio, le tradizioni, la lingua, i riti religiosi, la memoria collettiva. Ogni elemento concorre a costruire un racconto coerente e coinvolgente, capace di generare appartenenza nel visitatore e consapevolezza nelle comunità ospitanti».

La sostenibile leggerezza del turismo

In altri termini, l’approccio riguarda tutti gli aspetti della vita di un luogo, la cultura dell’accoglienza deve essere praticata ad ogni livello. «Dobbiamo abbracciare – spiega Di Stefano – una visione sistemica e non settoriale, promuovere esperienze globali e sostenibili». Quest’ultimo aspetto è al centro della politica di Federalberghi, che insegue un approccio di pregio nella sua leggerezza, evitando lo sfruttamento massivo. «C’è bisogno di qualità dell’offerta, stando attenti a non consumare ulteriormente il suolo e a non snaturare i territori», aggiunge la presidente degli albergatori, illustrando nello specifico la proposta, con riferimento al settore enogastronomico: «Bisogna offrire itinerari lenti, valorizzare i prodotti dalla filiera corta, eventi che rispecchino le nostre tradizioni. Gli utenti potranno così vivere esperienze autentiche e allo stesso tempo il sistema turistico costruirà uno sviluppo duraturo». La sostenibilità, del resto, non deve essere uno slogan, ma tradursi in un insieme di azioni concrete. Si pensi al risparmio energetico, alla lotta agli sprechi idrici e alimentari, alla corretta gestione dei rifiuti. Nella consapevolezza che sostenibilità significa crescita economica e non surplus di costi.

Gli strumenti del «nuovo» sviluppo

Sogni? «No, sta già accadendo, accade ogni giorno. Dobbiamo continuare e crescere», dice l’imprenditrice turistica. E per farlo, «serve una rete capace di collegare l’ospitalità al patrimonio enogastronomico e culturale, di costituire le alleanze con istituzioni e associazioni. Il turismo non si sviluppa da solo, ha bisogno di governance, di strategie comuni e di una visione che metta al centro la dignità del lavoro e la qualità dell’offerta. Federalberghi rappresenta e tutela le imprese regolari e combatte l’abusivismo, che danneggia l’intero sistema». Ma per dare prospettive ai lavoratori e qualità agli utenti c’è bisogno anche di formazione ed è per questa ragione che la Federalberghi ha chiuso proprio con il Cstm, così come con altri centri e con le scuole professionali, un accordo di partenariato per garantire alle strutture personale qualificato. «Una destinazione – incalza Di Stefano – può essere bella, ricca, accogliente, ma per trasmettere questi valori al turista occorrono professionisti preparati, motivati e ben retribuiti. Capaci di comunicare le caratteristiche di un territorio in più lingue, risolvere i problemi e creare esperienze memorabili. La cultura dell’accoglienza passa anche dalla formazione».

L’hotel come traino del sistema

Tutti fattori indispensabili per raccogliere le sfide delle altre destinazioni turistiche mondiali. Secondo Rosa Di Stefano, «il compito degli albergatori è accompagnare la Sicilia e Palermo verso un salto di qualità, che da destinazioni amate, ma ancora frammentate, le rendano modelli sostenibili e competivi sul piano internazionale». La domanda, del resto, è sempre più qualificata. «Crescono le prenotazioni dei tour culturali, segno che il visitatore cerca l’autenticità». Le strutture ricettive lavorano per rispondere a questa richiesta sempre più esigente. Dietro ogni albergo che nasce c’è un imprenditore che investe, famiglie che si impegnano, giovani che scelgono di restare in Sicilia.


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