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Resta il Prosecco il vino più venduto nei supermercati italiani
25 Mar 2025 18:37


Come ogni anno, l’Istituto di ricerca Circana ha reso disponibili in anteprima alcuni dati dello studio «Circana per Vinitaly» che, come da tradizione, verrà presentato nella sua interezza nel corso della tavola rotonda «Vino e Gdo: Innovazione, Mercati e Opportunità», in programma a Vinitaly lunedì 7 aprile. Il Prosecco resta il vino più acquistato nel nostro Paese con quasi 50 milioni di litri venduti e una crescita del 4,7%. In Sicilia il Prosecco è al terzo posto per consumi, dietro il Nero d’Avola e il Sangiovese In quarta posizione un altro vino locale, il Grillo, seguito dall’internazionale Sirah. Inoltre, tra i vini che nel 2024 hanno registrato una crescita significativa a volume, troviamo il siciliano Inzolia (+12,9% rispetto all’anno precedente).

Gli ultimi anni sono stati di grande sofferenza per il mercato del vino nella grande distribuzione organizzata, a causa degli effetti a lungo termine degli aumenti dei costi di produzione e dei loro riflessi sugli scaffali. Tuttavia, a partire dal 2023, l’andamento del mercato del vino, pur mantenendo il segno meno, ha cominciato a dare segni di miglioramento e nel 2025 potrebbe proseguire nella stessa direzione, grazie in parte al raffreddamento dei prezzi – da non intendere come riduzione – e al conseguente scenario di maggiore stabilità. Il tutto, al netto dei dazi minacciati dall’amministrazione Trump.

Secondo Circana, il settore chiude il 2024 con un -1,3% a volume sull’anno precedente (fatta eccezione per lo spumante che sembra aver intrapreso un percorso diverso), in parte compensato da un +2,2% a valore. Performance positiva per i vini in bottiglia a denominazione d’origine che registrano un +0,7%. Ai rosati il dato di crescita più significativo. Il costo medio per il vino a denominazione d’origine in bottiglia (Doc, Docg, Igt) è di 5,57 euro al litro, con un aumento medio del 2% sull’anno precedente, decisamente più contenuto rispetto al dato 2023, che aveva registrato aumenti superiori al 6%.

«Il 2024 – dice Virgilio Romano, business insight director di Circana – ha visto migliorare il dato (pur sempre negativo) del vino. La frenata dovuta ai prezzi sembra alle spalle, in uno scenario che però non lascia del tutto spazio all’ottimismo e a previsioni di crescita sostenuta della categoria». Secondo Romano, nel 2024, «le scelte degli shopper si sono indirizzate verso un minor acquisto e verso brand/tipologie con un prezzo più basso per la salvaguardia del proprio budget di spesa, eppure segnali positivi ci sono e su quelli bisogna continuare a lavorare. Sarà necessario sfruttare questo attuale equilibrio, anche se ancora precario, per fare le scelte intelligenti e lungimiranti e trovare le strategie più efficaci per contrastare una situazione inalterata dal punto di vista dell’offerta e in calo dal punto di vista della domanda, avendo come faro il consumatore».

«A Vinitaly – dichiara Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere – crediamo che la promozione della cultura del prodotto verso tutti i canali commerciali sia la modalità più corretta per aumentare la conoscenza, e così le vendite. Per questo, ogni anno, nell’ambito del salone, dedichiamo un momento di riflessione specifico sul rapporto che il vino ha con la Gdo nel mercato domestico». Un incontro, sottolinea Danese, che «ribadisce la storica centralità della grande distribuzione all’interno del palinsesto di Vinitaly, grazie alla presentazione degli studi e dei dati del settore elaborati in collaborazione con l’Istituto di ricerca Circana. Come organizzatori di fiere, infatti, sappiamo che il nostro ruolo è quello di essere a servizio delle imprese a cui vogliamo fornire i più aggiornati strumenti di market intelligence per affrontare mercati e scoprire nuove opportunità di business». 


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