Debutto dei primi Metodo Classico dell’azienda agrigentina Baglio del Cristo di Campobello, alla settima edizione di Sicilia in Bolle. La manifestazione più importante sulle bollicine siciliane è stata l’occasione perfetta per introdurre alla stampa, a sommelier e appassionati i due Spumanti Extra Brut da vitigni autoctoni.
Gli spumanti appena presentati sono il risultato di una visione, di lunghi anni di ricerca e sperimentazioni. Anni in cui l’azienda si è affermata al livello nazionale, è cresciuta e ha condotto costanti studi sui propri vigneti, per individuarne i Cru da cui produce i suoi vini più rappresentativi come il Grillo Lalùci e il Nero d’Avola Lu Patri. L’azienda Baglio del Cristo di Campobello, infatti, ritrova nei vitigni Grillo e Nero d’Avola gli ambasciatori del proprio territorio, del proprio terroir unico.
Ed è esattamente partendo da questi due vitigni che, nel 2012, è iniziato il progetto di spumantizzazione con Metodo Classico. Entrambi gli Spumanti sono prodotti nel territorio agrigentino, in contrada Cristo, su terreni profondi caratterizzati da calcare e gesso, su dolci declivi vicini al mare. Questo è il terroir che ad ogni sorso si ritrova nel calice, dove profumi delicati lasciano spazio a note minerali e ad un sorso dall’inconfondibile carattere sapido e mediterraneo.
Il Grillo e il Nero d’Avola Extra Brut 2017 degustati in questa occasione hanno affinato sui lieviti per 36 mesi. E già la famiglia Bonetta ha in cantiere, o meglio in cantina, entrambi gli spumanti in affinamento sui lieviti per 50 mesi.
Per questa versione dovremo aspettare il 2022, ma intanto i pochi fortunati che potranno assaggiare una delle 3.871 bottiglie prodotte, avranno il piacere di conoscere la prima annata, l’inizio di questo progetto. Già è chiaro il potenziale di entrambi gli spumanti, soprattutto nel Grillo dove è individuabile anche un potenziale di invecchiamento da non sottovalutare.
Intervista a Carmelo Bonetta, Baglio del Cristo di Campobello
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