Un vino “spaziale”, rientrate sulla Terra le prime bottiglie invecchiate nello spazio

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Il primo vino invecchiato nello spazio è tornato sulla Terra. Dopo 14 mesi trascorsi in microgravità, le 12 bottiglie di Bordeaux mandate in orbita sono rientrata con la capsula Dragon. Adesso sarà un gruppo di esperti ad analizzarle per valutarne l’invecchiamento.

Un vino “spaziale”, rientrate sulla Terra le prime bottiglie invecchiate nello spazio

Un vino “spaziale” è proprio il caso di dirlo. Per la prima volta 12 bottiglie di vino Bordeaux sono state mandate nello spazio ad invecchiare. Hanno trascorso 14 mesi in microgravità e sono rientrate sulla Terra la notte del 15 gennaio a bordo della capsula Dragon.

Fra i materiali portati a Terra anche dodici bottiglie di vino Bordeaux, che hanno trascorso più di un anno in orbita. L’obiettivo era capire se e come la microgravità potesse influenzare il processo di invecchiamento. Potrà dircelo chi parteciperà alla degustazione esclusiva di alcune bottiglie. Le altre saranno destinate invece alla ricerca.

Insieme alle bottiglie, anche 320 piantine di vite. La startup lussemburghese Space Cargo Unlimited, che ha promosso l’esperimento, infatti, vuole provare a capire come coltivare la vite in ambienti e climi più difficili anche sulla Terra.

Missione spaziale

Immagine da Pixabay

Il cargo Dragon, infatti, ha concluso la sua missione di 38 giorni con un tuffo nel Golfo del Messico, al largo della Florida. Il mezzo è il primo di una versione aggiornata della capsula costruita dalla SpaceX e che rifornisce la Stazione Spaziale per conto della Nasa.

La capsula appena rientrata fa parte della nuova flotta di cargo Dragon 2, che sostituisce la prima generazione dei cargo dell’azienda di Elon Musk. Le nuove capsule derivano dalla navetta per equipaggio Crew Dragon e sono progettate per atterrare con un tuffo al largo della Florida.

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Le precedenti missioni del cargo Dragon si concludevano con tuffi nell’Oceano Pacifico ed erano quindi necessari alcuni giorni per trasferire alla Nasa il carico della capsula. Il Golfo del Messico, invece, è più vicino alla base dell’aeronautica statunitense a Cape Canaveral e questo consente di consegnare il carico alla base della Nasa entro poche ore dal recupero. 

 

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