';

Tre vini sapidi per la “Mupa e gamberi rossi con emulsione di ricci”‏ della chef Patrizia Di Benedetto
22 Dic 2020 08:00

Un piatto elegante, gustoso e d’effetto. Oggi vi presentiamo la “Mupa e gamberi rossi con emulsione di ricci” della chef Patrizia Di Benedetto e tre vini in abbinamento da scegliere per esaltare le vostre papille gustative.

Una particolare attenzione ai doni del mare, in una ricetta che esalta i prodotti locali, come è solita fare Patrizia Di Benedetto. E come ogni piatto che si rispetti, anche la presentazione risulta raffinata. Ricorda un quadro di Kandinsky, tra forme e colori che fanno del cibo un’arte.

Principe G 2017, Dei Principi Di Spadafora – Monreale, Sicilia

È il Grillo in purezza di Francesco Spadafora, coltivato sulle coline di Virzì, nel territorio di Monreale, pronto a 2 anni dalla vendemmia e che sa bene come evolvere. Ve ne abbiamo parlato qui.

Intenso e garbatamente esuberante. Un giovane rampante caratterizzato dai tipici aromi di agrumi, fiori ed erbe a cui si affiancano sentori di pera, frutta gialla disidratata e ancora note burrose e salmastre. Al palato è fresco, di medio corpo e molto sapido. Il sorso è morbido con una buona persistenza. Ci sembra l’abbinamento perfetto!

Etna Rosato Doc 2018, Girolamo Russo – Etna, Sicilia

Dalle contrade San Lorenzo e Feudo, due cru aziendali sul versante nord dell’Etna, provengono le uve Nerello Mascalese da cui prende vita un rosato di grande tipicità. Finezza e mineralità dall’olfatto al palato. Sentori di arancia, melograno e fiori ammiccano ad un sorso snello, rinfrescante e leggiadro. Bella spinta sapida caratterizza ulteriormente il sorso che si sofferma un po’ per poi lasciare la bocca pulita e pronta ad accogliere un nuovo boccone.

Tertre blanc 2018, Chateau du Tertre – Arsac, Bordeaux

A fianco dei rinomati rossi di Bordeaux, trovano spazio anche i bianchi da uve Sauvignon Blanc e Semillon, come questo blend dello Chateau du Tertre – Fifth Grand Cru Classè en 1855 – pensato per l’abbinamento con le ostriche provenienti dal famoso bacino di Arcachon. Tertre blanc è in prevalenza Sauvignon Blanc, viene prodotto nel cuore della denominazione Margaux nel comune di Arsac, e si esprime con la delicatezza dei fiori bianchi, delle albicocche appena raccolte e di erbe selvatiche. Accarezza il palato con un corpo sottile e rotondo, è molto fresco e ha un finale piacevolmente salino.

La ricetta “Mupa e gamberi rossi”

Ingredienti per 4 persone
1 mupa (o centrofolo viola) di circa 800 gr
10 gamberi rossi
50 gr di passata di pomodoro
30 gr di basilico tritato
30 gr di ricci di mare
100 gr di topinambur (detto anche “rapa tedesca” o “carciofo di Gerusalemme”)
1 albume
pellicola trasparente
olio al basilico
olio extravergine di oliva
sale e pepe qb

Procedimento

Pulire il pesce e sfilettarlo per ottenere 4 filetti di uguali dimensioni. Recuperare gli scarti di polpa e frullare con l’albume la passata di pomodoro, due gamberi sgusciati, sale e pepe.

Stendere i filetti e appiattirli leggermente con il batticarne, coprire con la farcia, mettere al centro i gamberi e arrotolare.

Chiudere con la pellicola e cucinare a vapore in un cestello di bambù messo sopra una pentola di acqua in ebollizione per 10 minuti. Fare attenzione che l’acqua non venga a contatto con il contenitore. Pelare i topinambur e lessarli in acqua salata, poi passarli al passaverdura.

Frullare i ricci con 30 ml di olio d’oliva. Frullare le foglie del basilico con 100 grammi di olio. Mettere il pesce in un piatto e decorare con l’emulsione di ricci, l’olio al basilico e la crema di topinambur.

La chef Patrizia Di Benedetto

La chef Patrizia Di Benedetto

Patrizia Di Benedetto nasce a Palermo nel 1960 da una famiglia in cui le donne hanno sempre coltivato l’amore per la cucina e la passione per le tradizioni siciliane.

Nonostante intraprenda studi completamente diversi, alla fine decide di assecondare la sua passione, così nel 1991 insieme al marito Antonio Barraco, sommellier di professione, apre il Bye Bye Blues. Anche se il nome del ristorante richiama la musica americana, i piatti sono spiccatamente mediterranei con profonde radici del sud.

Il ristorante ha subito successo e diventa ben presto un punto di riferimento per i buongustai palermitani e non solo. Attrae anche gli amanti dei buoni vini, visto che la cantina è una delle più interessanti della città.

Patrizia continua ad approfondire le sue conoscenze frequentando corsi di cucina e facendo degli stages in diversi ristoranti sia in Italia che all’estero: Valentino di Los Angeles di proprietà di Piero Selvaggio; Charlie Trotter’s del grande Charlie Trotter scomparso recentemente; El restaurante des postres di Jordy Burton, e corsi di specializzazione alla Scuola Cast Alimenti di Brescia.

La sua filosofia rimane sempre la stessa, massima attenzione alla stagionalità e materie prime prodotte in Sicilia.

Nel 2009 Patrizia e il marito aprono un secondo ristorane nel centro storico della città all’interno di un albergo, che diventa subito molto apprezzato dai turisti che arrivano in città. Nel 2011 arriva invece la tanto sognata stella Michelin a premiare una vita fatta di fatiche ma anche di grandi soddisfazioni. Nel 2013 apre un ristorante in Brasile nello stato di Bahia sempre con il nome di “Bye Bye Blues”.

Ultimamente ha collaborato con la scuola del Gambero rosso di Palermo e Catania come docente nei corsi amatoriali e professionali.

Tra gli impegni del 2020 ci sono l’Italian Fair al Marriott di Osaka a ottobre, il Word Gourmet Summit ad Hong Kong e Pechino a novembre e a dicembre il “Creative Chef Summit” in Ucraina.


Dalla stessa categoria

Lascia un commento