Condivisione, convivialità ed esperienza immersiva nella natura. Queste le caratteristiche del progetto ideato da due realtà siciliane, una legata all’ospitalità – una new entry nel panorama siciliano – e l’altra legata al mondo del vino. Due realtà che, seppur distanti, hanno deciso di dialogare, collaborare, condividere spazi e materie prime.
Stiamo parlando di Tenute Navarra, giovane azienda agricola con sede a Butera, e Insulae Resort, elegante struttura alle porte di Cefalù. In comune hanno sicuramente i valori ma anche la giovane età: mentre Tenute Navarra è in attività dal 2019, Insulae ha aperto al pubblico nell’aprile del 2023.
Insieme hanno dato vita al percorso “Storie di cucina e vini“, cinque cene esclusive e a numero limitato, firmate da cinque chef che hanno ideato dei menu ad hoc aventi come protagonisti le ottime materie prime siciliane sublimate dagli abbinamenti di vini dell’azienda agricola di Butera.
“Insulae, storie di cucina e di vino – racconta Mario Farinella, architetto, terza generazione di una famiglia di professionisti dell’arte dell’hospitality mediterranea – è un progetto che ben sintetizza e reinterpreta, in un nuovo format non più legato solo all’hospitality, la nostra idea di condivisione. Di comune intesa con Tenute Navarra abbiamo ideato delle cene che esaltano e raccontano alcuni valori a noi molto cari, quali la valorizzazione del nostro territorio e la voglia di far vivere a “chi ci sceglie” delle esperienze uniche, immersive e partecipative. Insulae resort, si trova a 3 km da Cefalù, la città arabo normanna alle porte di Palermo, patrimonio Unesco. La sua posizione ci consente di declinare arte, storia e cultura all’unisono con la natura e tutti i comfort di un resort green che grazie alle scelte architettoniche consente di avere nel medesimo spazio la possibilità di godere della massima libertà e dell’assoluta riservatezza”.
A dare il via a questa iniziativa, la cena organizzata con gli chef Sandro e Fabrizio Cicero del ristorante Palazzaccio di Castelbuono.
La cena con gli chef Sandro e Fabrizio Cicero del Ristorante Palazzaccio di Castelbuono
Chi conosce il ristorante Palazzaccio di Castelbuono, sa bene quanto sia fortemente identitaria la sua cucina, ancorata al territorio e ai prodotti delle Madonie, come carne e funghi. Insomma, un porto sicuro per chi desidera godersi una cucina territoriale madonita e godereccia. E anche in occasione della cena organizzata a Insulae Resort, le aspettative non sono state disattese.
Immersi nel giardino di Insulae Resort, che si affaccia sulla baia di Mazzaforno, abbiamo degustato un menu di cinque portate, in abbinamento a diverse etichette di Tenuta Navarra. L’impronta madonita è un fil rouge che attraversa tutta la degustazione, a partire dall’entrée, una mousse con robiola di capra (madonita, appunto), gelatina di more e croccante di pane casereccio. Qui il gusto leggermente acidulo del latte di capra sposa la nota dolce delle more e la cremosità dell’accostamento è smorzata dal croccante di pane. Perfetto anche come pre-dessert.
L’antipasto è un delicatissimo tortino di cipollotto con spalla di vitello affumicato al ginepro su canasta alla brace, tartalletta al pomodoro, basilico e parmigiano. In abbinamento Disiata, il primissimo rosé di Tenute Navarra, realizzato da uve Frappato. Elegante, raffinato e dai profumi floreali.
Si entra nel vivo della cena con i tagliolini croccanti farciti con pesto di tenerumi, pomodoro fresco e ricotta salata: un primo piatto divertente e godurioso. La croccantezza dei taglioni non distrae dal gusto delicato dei tenerumi, un classico ingrediente della stagione estiva in Sicilia, dal pomodoro e dal sapore deciso della ricotta.
Che dire della sella di maialino in doppia cottura nel suo ristretto con una millefoglie di patate? Seppur con lo sguardo rivolto verso il mare, i sapori di questo piatto ci riportano con la mente sulle alte Madonie. La sella di maialino, cotta prima a bassa temperatura e poi ultimata sul barbecue, è un taglio di carne molto delicato che ben si accosta alla morbida consistenza della millefoglie. Qui il coltello è superfluo.
Ottimo l’abbinamento con Maribu, Cerasuolo di Vittoria DOCG, il cui nome deriva dai tre comuni limitrofi in cui sorgono le Tenute Navarra: Mazzarino, Riesi e Butera.
Infine il dessert, un cremoso al cioccolato con namelaka all’albicocca e crumble alle nocciole. Anche qui c’è un bel gioco di consistenze: l’albicocca diventa una crema-mousse areosa e vellutata, così come le nocciole che vengono proposte con diverse lavorazioni. Una proposta nel complesso funzionale al percorso proposto dagli chef Sandro e Francesco Cicero.
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