Settimana Nazionale della Celiachia: AIC in campo per sfatare falsi miti e fake news

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Sai che la celiachia non è una condizione temporanea dalla quale prima o poi si può guarire? Che non ci sono pazienti affetti da una celiachia più grave rispetto ad altri e che la dieta senza glutine non si segue per scelta Sono solo alcuni dei falsi miti che l’Associazione Italiana Celiachia cerca di sfatare in occasione delle Settimana Nazionale della Celiachia, l’evento di informazione e sensibilizzazione che, ogni anno dal 2015, nel mese di Maggio, diffonde informazione sulla celiachia in concomitanza con la Giornata Internazionale celebrata, in tutto il Mondo, il 16 Maggio.

Settimana Nazionale della Celiachia: AIC in campo per sfatare falsi miti e fake news

Nove giorni, dal 15 al 23 di Maggio, per fare corretta informazione, sensibilizzando il pubblico e i media su una patologia che in Italia riguarda circa 600.000 persone di cui quasi 400.000 non ancora diagnosticate.

“Si tratta di un momento chiave per accendere i riflettori sulle innumerevoli fake news che troppo spesso contribuiscono a generare confusione e a diffondere convinzioni errate che mettono a rischio la salute dei pazienti e di chi ancora non sa di essere affetto da questa patologia” dichiara il Presidente AIC Giuseppe Di Fabio.

Ecco allora un portale per spiegare cosa è la celiachia attraverso informazioni semplici da condividere sui
social per coinvolgere tutti i propri contatti. Sul sito è possibile inoltre mettersi alla prova e testare la propria
conoscenza sulla celiachia attraverso un quiz interattivo disponibile in versione “facile” per chi non conosce
il tema e in versione “complessa” per chi sente di poter contare su conoscenze più solide.

Le corrette informazioni sulla celiachia

“Oggi accedere alle informazioni è sempre più semplice e alla portata di tutti, ma spesso ci si trova in una vera e propria jungla informativa, notizie non verificate e provenienti da fonti dubbie hanno la meglio su contenuti scientifici riconosciuti, talvolta grazie a corsie di diffusione preferenziali che trovano una cassa di risonanza nelle piattaforme social” dice Di Fabio “l’infodemia, come sempre più frequentemente viene definita la circolazione di una quantità eccessiva di informazioni non vagliate, conduce inevitabilmente a una scarsa conoscenza dei fenomeni e, nel caso delle malattie, a una mancata consapevolezza dei bisogni e dei diritti dei pazienti da parte dell’opinione pubblica, dei media e delle stesse istituzioni. Ci auguriamo che questo evento possa rappresentare, ogni anno di più, un punto di riferimento per fare chiarezza: la celiachia non è una moda alimentare, ma una malattia cronica sistemica e severa, che, se non diagnosticata precocemente, porta a  complicanze gravi per i pazienti. Sono circa 400.000 i celiaci che ancora non sanno di esserlo e che mettono inconsapevolmente a rischio la loro salute”.

La celiachia colpisce in Italia e nel mondo almeno 1 persona ogni 100. L’ultimo dato del Ministero della Salute indica in poco più di 220.000 i pazienti celiaci diagnosticati. Significa che oltre il 60% dei celiaci sta ancora aspettando una diagnosi.

Le iniziative

Sono oltre sessanta le iniziative a cura dell’Associazione Italiana Celiachia e delle sue 20 AIC territoriali, interamente consultabili sul sito settimanadellaceliachia.it/2021/eventi. Approfondimenti, webinar, workshop digitali, corsi di cucina con foodblogger, dietiste e chef, screening per la celiachia, confronti con gli esperti, attività con i bambini, sono solo alcune proposte in calendario.

L’emergenza sanitaria che da oltre un anno ha colpito il nostro Paese e il mondo intero pone dei limiti alla realizzazione di eventi in presenza: per questo motivo, come accaduto nell’edizione 2020, la maggior parte degli eventi si svolge sulle piattaforme digitali e sui social media: un’opportunità per raggiungere sempre più persone, avvicinandole ai temi della celiachia e della dieta senza glutine grazie agli strumenti che più di tutti offrono la possibilità di amplificare messaggi e contenuti corretti.

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