Bar e ristoranti in zona gialla hanno riaperto già da una settimana. Il servizio al tavolo, al momento, è riservato solamente a chi offre un dehor. Senza uno spazio esterno, si dovrà aspettare ancora prima di riaprire. Fatto che lascia fuori dalla riapertura una buona fetta di strutture. Tra questi i bar, luogo in cui generalmente il caffè si consuma al bancone. Ecco perché l’Istituto Espresso Italiano (Iei) chiede il via libera per il consumo al banco.
“Bene la riapertura dei bar, ma è fondamentale riaprire anche il consumo al banco“. Questa la richiesta dell’Istituto Espresso Italiano (Iei) nella giornata della parziale riapertura di molte attività di pubblico esercizio, tra le quali anche i bar.
Gli sforzi per adeguarsi alle norme di sicurezza sono stati fatti. Il loro peso economico si è sommato a quello derivante dalle chiusure forzate. Eppure sembra che di questo aspetto non si tenga conto, ma i clienti lo sanno. Con uno studio del maggio scorso all’agenzia YouGov si ricorda che il 72% dei consumatori si dichiara pronto anche a pagare di più il caffè al bar in presenza di una maggiore sicurezza nel luogo di consumo.
L’Istituto Espresso Italiano sostiene che “i bar hanno già dimostrato durante questo lungo periodo che il consumo, anche al banco, può essere fatto in totale sicurezza per i consumatori”. Il discrimine è per le strutture che hanno solo posti all’interno. “Non tutti i bar dispongono di spazi esterni – dicono -, ma l’economia di questi si basa proprio sul rapido consumo in piedi al banco“.
“Già nel primo lockdown- afferma Luigi Morello, presidente Iei – siamo stati al tavolo nazionale della Prefettura di Brescia organizzando insieme le simulazioni delle prime riaperture, quindi siamo sicuramente a favore della ripartenza in sicurezza dei bar e ristoranti”.
“Gli esercenti – aggiunge -nel 2020 hanno fatto investimenti per mettere in sicurezza i locali sia per i dipendenti sia per i clienti. Sono stati attrezzati i banconi dei bar, i tavoli interni come quelli esterni. Per questo riteniamo che il servizio al banco del caffè, per sua natura veloce, se impostato con i giusti distanziamenti e divisori possa essere svolto in totale sicurezza come d’altronde è stato sempre concesso in altri contesti persino durante i lockdown”.
“Questo – specifica – sia per non bloccare un punto di reddito fondamentale per i bar sia per permettere di lavorare a chi non ha spazi esterni”.
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