Lancia un appello attraverso una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Mario Draghi. Lo chef stellato Massimiliano Mascia chiede al Governo di rivedere i codici Ateco se davvero si vuole parlare di ripartenza della ristorazione. Per come stanno le cose adesso, secondo lo chef, le riaperture sono a rischio.
Possiamo dire che siano passate solamente poche ore da quando il 2 giugno hanno riaperto anche i ristoranti al chiuso. Una data tanto attesa per la maggior parte delle strutture che non disponendo di un dehor hanno visto praticamente prolungato il lockdown. Finalmente tutti hanno potuto rialzare le saracinesche ma la ripartenza è a rischio.
La pensa così lo chef Massimiliano Mascia del San Domenico di Imola due stelle Michelin che lancia un appello al Governo attraverso una lettera indirizzata al premier Mario Draghi. Max Mascia si era già espresso tempo fa in merito alla chiusura dei ristoranti alle 18. Adesso torna a far sentire la sua voce e in particolare, chiede di rivedere i codici Ateco, la classificazione delle attività economiche. Così come sono, specifica Mascia, “oggi mettono a rischio le attività della ristorazione facendo spesso di tutta un’erba un fascio”.
“Non è possibile che allo stesso codice Ateco facciano parte un’infinita serie di attività ben diverse tra loro per orari di aperture, tipologia, modalità di servizio e offerta proposta – denuncia lo chef – ora che siamo tutti ripartiti è il momento che qualcuno a livello governativo si occupi di risolvere il problema, altrimenti ho seri dubbi che questa ripartenza durerà a lungo”.
Mascia spiega che “dopo un anno il problema dei codici Ateco ci mette ancora a rischio; sono rimaste chiuse tante attività come il nostro ristorante che di problemi ne creano pochi perché distanziamento, pulizia e attenzione massima ci sono sempre state”.
E precisa, “va bene che da oggi (2 giugno ndr) possiamo aprire le sale interne e avere tavoli da più di quattro persone, ma dobbiamo prevenire prima di tutto sennò continueremo a vivere alla giornata e in balia degli eventi come da un anno e più. Un buon Governo lavora in prospettiva – conclude – e come a noi viene richiesto di aggiornarci e fare investimenti, è ora che anche i codici Ateco, ormai ultra datati, vengano rivisti e attualizzati, sennò chi ci assicura che in autunno non saremo punto e capo?”.
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