“L’Italia al mondo è il settimo Paese a livelli di consumi di caffè, con 5,2 milioni di sacchi annui, 95 milioni di tazzine di caffè, ovvero 1,6 in media per italiano”. È quanto emerge dal report di Sca Italy, associazione che supporta l’intera filiera del caffè, nell’ambito di una guida sullo Specialty Coffe.
L’esportazione di caffè torrefatto dall’Italia è aumentata del 12,9% lo scorso anno e ogni giorno nel mondo si consumano 3,1 miliardi di tazze e si stima che il numero aumenterà fino a raggiungere le 3,8 miliardi di tazzine giornaliere entro il 2030.
L’Italia, un po’ a sorpresa, si colloca al settimo posto al mondo tra i Paesi che consumano più caffè con 5,2 milioni di sacchi annui, 95 milioni di tazzine di caffè sorseggiate ogni giorno, pari a 1,6 in media per ogni abitante. Il consumo domestico di caffè in Italia raggiunge l’82% del totale, superiore alla media pari al 79% registrata nei Paesi dell’Unione Europea. La Gdo italiana canalizza oltre la metà dei volumi di caffè torrefatto venduti, con un ulteriore 20,6% veicolato dalla vendita al dettaglio tradizionale, dai negozi specializzati e dall’e-commerce. Il rimanente 25,2% è invece ripartito tra alberghi, ristoranti, caffetterie e catering (15,4%), distributori automatici e Office Coffee Service (9,8%).
I Paesi del Nord Europa guidano la classifica con i dati più alti: 4,4 tazzine quotidiane per la Finlandia, 3,2 per la Svezia e 2,6 per la Norvegia. Ogni giorno, nel mondo, si consumano 3,1 miliardi di tazze di caffè e si stima che questo numero è destinato ad aumentare fino a raggiungere le 3,8 miliardi di tazzine giornaliere entro l’anno 2030.
Lo Specialty Coffee, spiega Sca Italy, indica il caffé accuratamente selezionato, frutto di una produzione realizzata in particolari condizioni di cura climatiche e ambientali, che gli conferiscono un gusto e un aroma unici. Il caffè verde (cioè la materia prima ricavata) è successivamente tostato, secondo alcuni precisi e rigidi standard, allo scopo di esaltare tutto il suo potenziale aromatico.
Lo Specialty Coffee deriva, perciò, da un lavoro minuzioso e prezioso, che vede coinvolti tutti gli attori di una lunga filiera, che nella maggior parte dei casi prende il via dal Sud America o dall’Africa, nelle piantagioni. Qui viene raccolto a mano e nasce la sua identità distintiva. Il caffè verde passa poi nelle mani dei compratori (i cosiddetti importatori o, nel gergo tecnico, crudisti) e in seguito in quelle dei tostatori e dei baristi.
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