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Perché “Come il vino ti cambia la vita” di Laura Donadoni è un libro imperdibile
13 Ott 2020 07:50

Storie di vita, storie di coraggio e amore per la propria terra, storie di persone che dedicano la vita alla salvaguardia e valorizzazione del territorio italiano. Sono questi i temi di cui parla il primo libro di Laura Donadoni, giornalista professionista e ambasciatrice del vino italiano negli States.

L’autrice racconta la sua storia insieme a quelle di molti imprenditori e produttori che sono arrivati alla viticoltura da altri settori o che hanno avuto il coraggio di percorrere strade innovative: rimanendo in territori difficili, non cedendo alle sole regole commerciali nella scelta dei vitigni, ma ascoltando soprattutto e sempre il territorio. Vicende appassionanti che possono insegnare qualcosa su noi stessi e che hanno in comune qualcosa di più profondo: la speranza di vedere rinascere un Paese in crisi dove le nuove generazioni stanno intuendo che è possibile ripartire da uno dei nostri beni più preziosi.

“Come il vino ti cambia la vita” è un libro per eno-appassionati?

È un libro per gli amanti della vita, in primis. Un libro per gli appassionati di quelle storie capaci di ispirare e incoraggiare a superare gli ostacoli e i limiti che ci si pongono davanti. Un libro che racconta del potere di singoli individui di cambiare le cose, di portare sviluppo e ridare valore all’immenso patrimonio di biodiversità di cui l’Italia è la culla. Tutto condito da colpi di scena, non poche difficoltà e tanta perseveranza.

Cominciando dalla storia dell’autrice, che rapisce e porta a leggere il capitolo tutto d’un fiato. Ciascun racconto biografico ci ricorda quanto può essere complicata la vita, ma anche che per la forza ed il coraggio delle persone la difficoltà può trasformarsi in grande opportunità. E perché no, che il “lieto fine” esiste, o meglio la vita regala attimi di grande felicità e soddisfazione, soprattutto quando un’impresa sembra inizialmente impossibile.

Il primo protagonista è Gianluca Bisol, grande imprenditore di Prosecco, che intraprende una sfida rischiosa che poteva rivelarsi un vero buco nell’acqua (e se lo leggerete capirete a pieno il senso di questa espressione). Sfida che lo porta a recuperare un vitigno autoctono della Laguna di Venezia molto vicino all’estinzione. La Dorona di Venissa è la principessa di questa storia articolata ed affasciante, che ci riporta anni indietro nel tempo per risalire alla storia del vitigno e del luogo, attraverso tante ricerche ed investimenti volti a trovare il modo di evitare l’estinzione prima e valorizzare poi questa varietà. E come conseguenza virtuosa conduce alla ricostruzione di un luogo e di un sentire comune.

Poi l’autrice ci porta tra Trento e Verona, dove Albino Armani è riuscito a riscattare il territorio della Vallagarina, dall’identità incerta e travagliata, partendo dal – non facile – riconoscimento del vitigno Foja Tonda.

Proseguiamo con una storia di attese e perseveranza a San Miniato, tra Firenze e Pisa. Qui Leonardo Beconcini lotta per rafforzare l’identità del luogo anche attraverso un vitigno misterioso trovato tra i suoi vigneti. Una storia ricca di colpi di scena.

Una storia da film è, invece, quella di Claudio Quarta, da ricercatore genetico con società quotata in borsa negli Stati Uniti a vignaiolo tra Puglia e Campania. Quando il vino da compagno quotidiano di riflessioni e catalizzatore di nuove idee, diventa il mezzo per valorizzare e raccontare un territorio.

L’ultimo capitolo dedicato a due donne forti e volitive

Prima ci conquista la determinazione di Elisa Dilavanzo, che dai lustrini del mondo dello spettacolo sceglie una strada in salita, di mani sporche di terra, fatica e superamento di pregiudizi. La volontà di realizzare un sogno nei Colli Euganei a Maeli, porta Elisa Dilavanzo a ridare dignità e lustro a un vitigno sottostimato come il Moscato Giallo Fior d’Arancio. Impresa in cui il protagonista della prima storia, Gianluca Bisol, scoprirete che ha un ruolo importante.

Grande senso della famiglia e lungimiranza li troviamo nella storia di Elena Fucci. Nel cuore del Vulture, in Basilicata, da giovanissima ha avuto il coraggio di restare nel suo paesino di nascita da cui tutti scappavano, prendersi importanti responsabilità per poi diventare una delle produttrici più apprezzate di Aglianico del Vulture. Con il suo Titolo, unico e pluripremiato vino, è riuscita a portare tutto il mondo nel piccolo borgo di Barile.

Questi sono solamente piccoli cenni sulle storie emozionanti che Laura Donadoni con grande delicatezza e bravura è riuscita a racchiudere nel suo libro, presentato quest’estate con un tour in giro per l’Italia.

Il libro non è nato a tavolino. – ci racconta durante un’intervista la Donadoni – Ho raccolto le storie delle persone straordinarie che ho incontrato nel mio lavoro, durante il mio girovagare per l’Italia per i miei reportage sul vino. Le ho scelte perché il loro racconto è in qualche modo affine alla mia storia. Sono tutte storie di persone che hanno scelto la strada in salita, che hanno scelto la via più difficile, che è anche un po’ quello che fa la vite, quando lotta e combatte produce il frutto migliore. Questo è il fil rouge di tutte le storie a cominciare dalla mia, che ho cambiato la mia vita per dedicarmi al vino”.

L’autrice

Laura Donadoni, per chi già non la conoscesse, è una grande ambasciatrice del vino italiano negli Stati Uniti.

È una giornalista professionista ed esperta di enogastronomia che dal 2014 si è trasferita in California dove ha fondato La Com, la sua agenzia di comunicazione focalizzata sulla promozione del vino che opera negli States su tutto il territorio nazionale. È sommelier professionista, wine educator, Vinitaly International Ambassador ed è l’unica donna italiana membro del prestigioso International Circle of Wine Writers di Londra. Collabora con prestigiose riviste di settore e guide negli Usa. Svolge  il compito di giudice professionista in numerose wine competition a livello internazionale.

A fianco a tutto questo ha fondato il suo blog The Italian Wine Girl e una folta community su Instagram e Youtube: attraverso questi strumenti Laura difende la cultura del vino italiano negli States e tra gli anglofoni. Dal  2019 Laura si dedica al suo pubblico italiano con il podcast The Italian Wine Girl, dove affronta temi di wine marketing e commenta notizie e dinamiche americane del settore del vino.

 


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