La data tanto attesa è arrivata. Il 21 giugno è il giorno del passaggio in zona bianca. Maggiori libertà di spostamento, coprifuoco eliminato e tavolate più lunghe nei ristoranti. Un sospiro di sollievo non solo per il settore della ristorazione ma anche per l’intera filiera che lo supporta, anch’essa messa in crisi dalla pandemia di Coronavirus. Il passaggio in zona bianca infatti significa un incremento del fatturato nel sistema della ristorazione pari a circa il 20%.
Un altro passo avanti verso le riaperture e la totale ripartenza, piccolo ma significativo. E di passi, dallo scorso aprile, se ne sono fatti tanti ma sempre piccolissimi. Le restrizioni imposte per limitare i contagi di Coronavirus hanno pesato come un macigno su bar, ristoranti, pub e agriturismi. Anche il settore dell’accoglienza ha subito grossi danni economici e adesso ci si prepara alla totale ripartenza. Gli effetti si fanno sentire a cascata sull’intero sistema agroalimentare con ben oltre un milione di chili di vino e cibi invenduti dall’inizio della pandemia a causa delle limitazioni.
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Il 21 giugno diventa una data simbolica. Il giorno della rinascita per le regioni che passano in zona bianca. Le restrizioni diminuiscono e, di contro, aumentano le libertà. Niente coprifuoco e tavolate più lunghe ai ristoranti.
Il passaggio in zona bianca significa un incremento del fatturato nel sistema della ristorazione pari a circa il 20%. E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che, “con il nuovo cambio di colore salgono a circa 250mila i bar, le pizzerie, i ristoranti e agriturismi situati nelle regioni in zona bianca dove salta il coprifuoco e si allungano le tavolate con un significativo incremento dell’ospitalità e degli incassi, dopo un anno particolarmente difficile”.
“L’anticipo di una settimana della fine del coprifuoco con l’arrivo della bella stagione e la ripresa del turismo, è un cambiamento importante che – sottolinea la Coldiretti – consente l’aumento del tempo per le consumazioni al tavolo e in alcuni casi anche la possibilità di più turni. Ora l’appuntamento atteso è con il 21 giugno che sancisce l’abbandono del coprifuoco in tutta la Penisola, particolarmente importante per i 24mila agriturismi che – conclude la Coldiretti – sono situati nelle aree rurali lontani dalle città e quindi raggiungibili in tempi più lunghi dagli ospiti provenienti dai centri urbani”.
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