Da Milano alle Eolie. Un viaggio lungo migliaia di chilometri per il team di “Otto” che ha deciso di portare a Stromboli un assaggio della cultura meneghina. E se a Milano il locale si trova nella famosa via Sarpi, a Stromboli il nuovo locale può vantare un giardino con vista sul vulcano in località Piscità. Il locale è stato realizzato con pochi e curati elementi di design che lo rendono un luogo informale e magico allo stesso tempo. “Avevamo voglia di aprire una summer edition di ‘Otto’ al mare. Come seconda mossa ci sembrava molto bella – racconta Roberto uno dei co-founder del progetto – qui offriamo ibiscus, fichi, oleandri e gelsi. Scherzo. È un posto molto bello dove rilassarsi nelle calde sere d’estate, questa è la cosa che ci piace di più. Speriamo di esserci riusciti anche stavolta!”.
Un paio di anni fa tre amici – che si occupano di giornalismo, design, tv e arte – decidono di dar vita ad un luogo di aggregazione dove poter sorseggiare un drink insieme ad un amico e nello stesso tempo organizzare eventi o mostre. “Otto” è stato accolto subito con grande entusiasmo dai milanesi: uno spazio dove poter bere e mangiare bene, un contenitore culturale che si presta a qualsiasi tipo di evento. I ragazzi hanno imparato che fare impresa è una cosa molto complicata ma divertente, una continua scommessa dove occorre essere anche un po’ folli e osare andando “oltre” e aggiustando sempre il tiro.
“Otto” si trova a Milano in via Paolo Sarpi, in piena chinatown meneghina. Un fenomeno di integrazione sociale che riscuote successo. Il locale, infatti, è frequentato ogni giorno sia dalla comunità cinese che la vive e abita, sia da ragazzi e “sciure” che affollano la via.
Qui però si trovano ancora botteghe storiche come l’enoteca “Cantine Isola” o la Torrefazione “Coracao do Brasil” e ancora il Colorificio “Sarpi”, lì da trentadue anni, o la cappelleria “Melegari” dal 1914. Ma ci sono anche la macelleria “Sirtori” o la bottega di salumi e formaggi de “Il Re della Baita”, segno di una buona integrazione che lascia spazio a due culture così diverse.
Inoltre da circa un anno, a valorizzare il contesto sociale, è arrivata la casa d’aste Finarte che ha ristrutturato gli spazi della vecchia sede del Cinema teatro Aurora, una scelta contemporanea adeguata ad una città proiettata verso il futuro che sta riprogrammando i processi di evoluzione urbana.
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