In estate il consumo di Mozzarella di Bufala Campana Dop aumenta notevolmente. Così il Consorzio di Tutela ha lanciato un vademecum che raccoglie le regole per scegliere e gustare al meglio la Bufala Campana, con un occhio attento ai tentativi di frode.
La mozzarella è uno degli alimenti caratteristici della cucina italiana. Fresca, gustosa e leggera, è sempre presente su tutte le tavole. È utilizzata in diverse ricette grazie alla sua versatilità, amata sia in Italia che all’estero. Ecco qualche semplice regola per riconoscere una mozzarella di bufala campana dop ed utilizzarla al meglio.
Gli amanti della mozzarella di bufala ne conoscono talmente bene le caratteristiche da distinguerla facilmente da qualsiasi altra mozzarella. Non tutti, però, hanno lo stesso occhio attento, quindi ecco quali regole seguire per non cascare in spiacevoli frodi.
La prima regola per riconoscere una mozzarella di bufala originale è stare attenti alla confezione. La mozzarella di bufala campana dop non viene venduta sfusa. Per legge, infatti, deve essere posta in vendita solo se pre-confezionata all’origine in buste termosaldate, vaschette o bicchieri appositi.
Per essere sicuri che si tratti di un prodotto autentico, la confezione deve riportare i marchi del Consorzio di Tutela e della Dop, la denominazione “Mozzarella di Bufala Campana”. Tutte le mozzarelle poste in commercio con la confezione riportante la denominazione «Mozzarella di Bufala», «Mozzarella bufalina», non sono certificate Dop e sono denominazioni non consentite per legge.
La confezione deve riportare anche il numero di autorizzazione del caseificio (Aut. Consorzio Tutela n. 000/00/0000) che può essere verificato sul portale www.mozzarelladop.it dove sono riportati tutti i produttori certificati. Inoltre devono essere indicati gli estremi di legge nazionali (Dpcm 10/5/93) e comunitari (Reg. CE n.1107/96).
Esiste anche un sigillo di garanzia che ci permette di riconoscere una mozzarella originale. Se la confezione è una busta annodata, il sigillo di garanzia apposto dal produttore deve essere presente sopra il nodo.
La bufala campana presenta un ridotto contenuto di lattosio e di colesterolo ed è un’ottima fonte di proteine ad elevato valore biologico, a cui si accompagna un moderato apporto di grassi. Inoltre, il formaggio fornisce elevate quantità di calcio e fosforo, di vitamine idrosolubili quali la B1, B2, B6 e Niacina, e una buona fonte anche di vitamina E e Zinco, sostanze che contribuiscono a contrastare l’azione negativa dei radicali liberi.
L’estate è il periodo dell’anno in cui aumenta il consumo di Bufala Campana. Il caldo però può diventare un acerrimo nemico della sua conservazione.
Per far sì che la mozzarella di bufala mantenga inalterate tutte le sue caratteristiche, per prima cosa va conservata in un ambiente fresco, sempre immersa nel suo liquido di governo.
Secondo consiglio da seguire è “non consumarla fredda”: la temperatura di servizio ideale per la mozzarella di bufala Dop è di circa 18-20 gradi. Si consiglia infatti di non metterla in frigo, se consumata subito.
Se invece pensate di mangiarla due o tre giorni dopo l’acquisto, potete metterla in frigo. Il consiglio, però, è di lasciarla a temperatura ambiente per almeno un’ora prima di consumarla. In alternativa potete immergere la confezione, per circa 5 minuti, in acqua calda (35/40°C).
Un’altra regola per apprezzare al meglio la mozzarella di bufala dop è quella di “non condirla” e gustarla al naturale. In molti amano utilizzare olio extra vergine di oliva, pepe o limone. Ma aggiungendo dei condimenti si rischia di perdere la possibilità di assaporarne tutte le caratteristiche originali.
I condimenti, infatti, impediscono di valutare l’intensità delle fragranze e dei descrittori tipici del terzo formaggio Dop italiano. Sensazioni olfattive che cambiano in base alla pezzatura. Nel bocconcino, ad esempio, si avvertono descrittori come la nota di burro, di yogurt e la caratteristica nota muschiata tipica del latte di bufala. Nella pezzatura più grande, naturalmente, i descrittori sono maggiormente marcati ed è possibile avvertire anche una componente vegetale più espressa, quasi nocciola fresca che a va a caratterizzare olfattivamente il prodotto.
Come abbiamo già accennato, gli amanti della mozzarella di bufala dop riescono a distinguerla senza difficoltà dalla “fior di latte”.
Nonostante per legge si possa utilizzare il termine generico “mozzarella” anche per i prodotti di latte vaccino, storicamente e culturalmente la mozzarella è quella di bufala.
Le differenze infatti sono notevoli. Per prima cosa il latte con cui vengono prodotte la mozzarella e la “fior di latte” proviene da due animali differenti. Anche il gusto e il colore sono diversi: bianco porcellana per la bufala, tendente al giallo per il fior di latte, a causa della presenza di carotenoidi nel latte di mucca.
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