Si è svolta il 23 settembre, nel capoluogo siciliano, la terza ed ultima tappa del tour MeetMassari 2019, un format organizzato da Molino Dallagiovanna insieme ad Eurovo e Carra Distribuzione, che dopo le tappe di Torino e Firenze, ha portato a Palermo il più ammirato e temuto dei pasticcieri.
Tappa obbligata quella in Sicilia, famosa per la ricchezza e varietà della sua pasticceria e per la sua cultura gastronomica unica al mondo, figlia delle influenze provenienti dai tanti popoli che nei secoli l’hanno abitata.
Nella splendida cornice dell’antico stabilimento balneare “Le Terrazze” di Mondello si sono dati appuntamento numerosi membri dell’Accademia maestri pasticceri italiani del calibro di Achille Zoia, Salvatore Cappello, Giovanni Pace, Denis Dianin, Antonino Accardi e Rocco Scutellà oltre ad appassionati di cucina e giornalisti specializzati nel settore per partecipare alla Masterclass del maestro dei maestri, Iginio Massari.
Classe 1942, inizia la sua attività come pasticciere a 16 anni e da allora non si è più fermato; nel 1971 apre insieme alla moglie la Pasticceria Veneto che in breve tempo diventa un punto di riferimento nel panorama nazionale della
pasticceria; vincitore del World Pastry Star è stato proclamato “miglior pasticciere al mondo”.
Una carriera ricca di riconoscimenti quella del Maestro Massari che fa di lui oggi una fonte di ispirazione per quanti abbiano la passione e l’amore per questo mestiere, nel quale non si finisce mai di imparare.
”Se non dovessi fare il pasticciere farei comunque ancora il pasticciere” ci dice.
Il Numero Uno della pasticceria italiana ha presentato alcune ricette innovative utilizzando le materie prime di una terra incredibilmente ricca di prodotti eccezionali, alcuni dei quali ancora non valorizzati: tra i piatti realizzati il pezzo da 90, un tortino di pasta frolla ripieno di ricotta e crema pasticciera, una rivisitazione del classico maritozzo servito con crema di ricotta e granita al caffè e il morbidone all’arancia arricchito dalle mandorle tritate.
Una gioia per i sensi vedere e ascoltare il maestro Massari all’opera nella realizzazione di questi dolci. Con garbo e simpatia ha saputo trasmettere la sua infinita competenza ed il suo amore nei confronti di quella che può essere definita un’arte a tutti gli effetti.
Eh già, perché “l’obiettivo di un maestro è sempre quello di essere superato”. Maestro è colui che condivide il proprio sapere con gli altri nella speranza che possa essere utile per risolvere i problemi a cui lui non è riuscito a dare risposta.
Ci ha così svelato alcuni dei segreti della pasticceria, un mondo affascinante fatto di regole rigide in cui però una grande attenzione è data prima di tutto alle materie prime che devono essere eccellenti. Una profonda conoscenza degli ingredienti oltre a saper distinguere un prodotto di ottima qualità da uno scadente sono le basi per creare un buon dolce: “solo dalle migliori materie prime può nascere un prodotto eccezionale”.
E allora l’invito del maestro è quello di “ difendere a tutti i costi i prodotti del proprio territorio per elevarli alla massima potenza ed esprimere quella che è la qualità”.
Ed ancora aggiunge “i siciliani hanno prodotti eccezionali ma in pochi vanno oltre la tradizione”; l’invito è infatti quello di superare i propri limiti per migliorarsi giorno dopo giorno così da arricchire la tradizione e fare sempre meglio.
Ed in Sicilia abbiamo un perfetto esempio del connubio tra tradizione ed innovazione, il maestro Santi Palazzolo, che ha affiancato sul palco Massari in questa giornata: membro dell’Accademia maestri pasticcieri dal 1997 e ambasciatore della pasticceria siciliana nel mondo, ha ottenuto nel 2018 il Trofeo Pavoni come miglior pasticciere dell’anno.
Presenta la sua millefoglie di cannolo con spuma di arancia, un dolce al piatto che gioca sempre sulle consistenze tra la parte friabile della sfoglia e la morbidezza del cremoso alla ricotta, un dolce dai colori accesi proprio come quelli della sua amata Sicilia.
Perfetto esempio di come un piatto simbolo della tradizione possa essere innovato senza tuttavia perdere la propria identità.
La giornata si è conclusa con la degustazione per tutti i presenti delle ricette realizzate, perché ammettiamolo, nessuno sa resistere davanti ad un buon dolce. I dolci hanno il potere di metterci di buonumore e di far tornare a stretto contatto il mondo dei bambini e quello degli adulti.
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