Lo chef stellato Niko Romito si lancia in un nuovo progetto sul futuro del cibo e lo fa nel suo Abruzzo. Si tratta di un Campus di ricerca e alta formazione.
Un progetto di grandi dimensioni che ha sollevato un polverone politico dopo il contributo di un milione di euro da parte del Consiglio regionale. A seguito dell’emendamento c’era stato un duro attacco da parte dell’opposizione in consiglio che parlava di un vero e proprio schiaffo a tutti i ristoratori e gestori di locali in difficoltà per le chiusure imposte dal Coronavirus, e in attesa di ricevere ancora i sussidi regionali.
Lo chef abruzzese Niko Romito però non si scoraggia ed è pronto ad andare avanti con la sua sua idea.
Si tratta di un Campus di ricerca e alta formazione per “condividere conoscenza e sviluppare cultura a vari livelli, soprattutto una nuova cultura del cibo, della sua trasformazione basata sui valori di salubrità, sostenibilità, circolarità, solidarietà e accesso democratico. Sempre con lo stesso approccio scientifico e tecnico: un unico protocollo applicativo standardizzabile, accessibile, aperto”.
Solamente a febbraio scorso, Romito è stato nominato dalla Regione Miglior Ambasciatore d’Abruzzo. Per la sua regione ha fatto tanto. L’ultima iniziativa è il temporary shop Bomba a Pescara, un piccolo omaggio ai suoi corregionali.
Adesso con lo scontro politico ancora in atto, in una nota, annuncia invece che “nel 2021 partiranno i lavori per realizzare il ‘Campus di Ricerca e Alta formazione Niko Romito’: innovazione, responsabilità sociale e sostenibilità ambientale sono i valori fondanti del progetto, che parte dall’Abruzzo, ma ha portata internazionale, con impatti significativi sul mondo della nutrizione, della ristorazione e dell’industria del cibo”.
L’iniziativa è sostenuta dal gruppo Romito. Un progetto ingente che richiede un investimento di circa 7 milioni. Il Campus sorgerà in una ex fabbrica a Castel di Sangro (L’Aquila) da dove Romito, come cuoco autodidatta, ha mosso i primi passi fino a diventare chef e imprenditore apprezzato in tutto il mondo.
Lo stesso Romito ha acquistato l’immobile degli anni ’70. Tutto pronto per la ristrutturazione con un intervento conservativo. La struttura si trova nell’area industriale sulla Statale 17, si svilupperà su 3.700 metri quadrati suddivisi in laboratori di ricerca, aule didattiche, centro di produzione per materiali didattici virtuali e aree comuni, tra cui spazi multimediali con contenuti e materiali a disposizione degli studenti (on e off-campus), spazi aperti in contatto con la natura e dedicati a sperimentazioni agronomiche, zone dedicate ad apprendimento libero e autoguidato, che si affiancherà agli schemi delle lezioni pianificate.
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