L’importanza della ristorazione nel settore turistico

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Il turismo è da sempre uno dei pilastri nel settore economico del nostro Paese, si parla tantissimo di turismo, di cultura, di strutture ricettive, di trasporti e tutto ciò che ruota intorno al settore. Si parla tantissimo anche di ristorazione, le guide e le recensioni bel settore sono innumerevoli, gli articoli su questo altro importante asset sono in continua evoluzione.

È opportuno porre l’accento anche sull’importanza della ristorazione nel settore turistico. Ci riferiamo in particolare, al di là di quella nicchia di turisti che si recano in posti lontani dai circuiti tradizionali per andare a gustare piatti di chef famosi o di ristoranti rinomati, della ristorazione al servizio del turismo come elemento indispensabile, per diffondere cultura, identità territoriale, promozione dei prodotti locali, qualità. Un comparto estremamente importante che deve essere integrato con tutti gli altri, dall’alberghiero al museale, dal balneare ai trasporti, nelle località urbane ed in quelle rurali.

Oggi tanti imprenditori hanno investito nella ristorazione alberghiera, ma sono sempre maggiori le richieste da parte dei viaggiatori, per conoscere quei locali dove l’esperienza gastronomica è slegata dai soliti cliché, ma ha forti legami al territorio ed alle tradizioni locali. Una domanda che frequentemente viene rivolta al ricevimento degli hotel, in tutti i tipi di struttura turistico alberghiera, ma talvolta anche per la strada è: mi consiglia un posto dove posso mangiar bene, spendendo il giusto e gustare i piatti della tradizione? Domanda che nasconde diverse insidie, come la responsabilità di dare un indirizzo di sicura affidabilità. Il nostro interlocutore, ci si chiede, cerca anche il racconto delle singole portate, come nasce il piatto e le eventuali rivisitazioni che lo chef di turno ha voluto apportare? E siamo certi della capacità del ristoratore di raccontare senza essere prolisso ed autoreferenziale? Abbiamo la certezza che i piatti rispondano alle esigenze del nostro ospite?

Non è soltanto una questione di gusto, sul quale «disputandum non est», ma una questione oggettiva fatta di ottime materie prime, preferibilmente fresche, con lavorazioni che rispettino il prodotto, un piatto che sia oggettivamente equilibrato, gustoso ma non stucchevole. Tutto ciò in un mercato saturo di «rivendite di cibo» dove è difficile raccapezzarsi e dove la qualità del prodotto è troppo spesso scadente. Ricordiamo sempre le parole dette, in tempi non sospetti, da uno chef oggi ai vertici del panorama gastronomico regionale in Sicilia: «Se hai una ottima materia prima dovrai essere veramente un asino per fare un cattivo piatto, ma se la materia prima è scadente anche se sei un mago il piatto non raggiungerà neanche una risicata sufficienza».

È importante saper raccontare il cibo il nostro viaggiatore dovrà portare con se il ricordo della pietanza, memorizzarne gli ingredienti, conoscerne la storia, collegarla al territorio completando la propria esperienza turistica. Un esperienza preziosa che deve avere un adeguato corrispettivo economico. Ristorazione e turismo sono strettamente connesse, ma nella esperienza giornaliera non sempre appaiono collegate, anzi talvolta sembrano proprio lontane. Di fatto partecipando a convegni degli imprenditori turistici si parla poco o nulla di ristorazione, al massimo della prima colazione, partecipando a riunioni di chef si parla poco degli elementi turistici che attirano il viaggiatore.

Occorre che si faccia squadra, gli imprenditori attenti al loro business spesso vedono nel ristoratore o nell’albergatore un concorrente, nella realtà sono entrambi parte di un sistema ed hanno gli stessi identici interessi nel mantenere alto il valore del territorio e il ricordo dell’esperienza vissuta dall’ospite. Le associazioni di categoria dovrebbero pensare a gruppi di lavoro dove scambiare le informazioni e le impressioni degli ospiti, quelle vere dette in modo quasi confidenziale e non le recensioni dettate dall’impeto del momento o peggio comprate per attirare clienti.La vera sfida è riuscire a dare una impronta unica, lavorando insieme per una vera cultura basata sull’ospitalità di qualità, sul benessere del nostro ospite, che troverà nei suoi interlocutori delle persone competenti ed affidabili, che hanno ben chiare le esigenze e cercano le soluzioni più consone per esaudire le richieste. Sarebbe auspicabile che ciò si concretizzasse nel più breve tempo possibile.

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