La Fascia olivata Assisi-Spoleto, la principale area olivicola umbra, si è candidata a patrimonio Unesco. Un’iniziativa carica di ambizione, per ottenere il riconoscimento Unesco come “Paesaggio culturale evolutivo vivente”.
Punta in alto la principale area olivicola dell’Umbria. L’obiettivo è un riconoscimento Unesco come “Paesaggio culturale evolutivo vivente”, per questo la fascia olivata Assisi-Spoleto si è candidata a patrimonio Unesco.
Dopo i recenti riconoscimenti ricevuti, la Fascia olivata umbra guarda avanti. Nel corso del 2018 infatti è avvenuta l’iscrizione nel Registro dei Paesaggi rurali e storici del Ministero dell’agricoltura. Nello stesso anno, anche la qualificazione quale Sistema agricolo di importanza mondiale (cosiddetto Sito giahs) da parte della Fao. Adesso la Fascia olivata ha un nuovo obiettivo: diventare patrimonio Unesco.
La presentazione ufficiale della candidatura è avvenuta nella suggestiva cornice del “Terzo Paradiso” di Pistoletto all’interno del Bosco di San Francesco. Non solo un bene Fai ma anche un luogo fortemente simbolico, dove tutto parla di natura, ambiente e prodotti della terra.
Nel corso della presentazione della candidatura è stato evidenziato che il percorso verso l’Unesco per la Fascia olivata è partito dal basso, “in quanto rappresenta l’istanza di una società intera, di una regione che riesce a unire più territori volgendo lo sguardo e le azioni verso il futuro”.
L’area interessata si estende per circa 9 mila ettari lungo la dorsale situata nella fascia basale dell’Appennino umbro-marchigiano con quote fra i 200 e i 600 metri. Una zona di grande interesse, grazie alla grande biodiversità animale e vegetale. Nel paesaggio olivato sono immersi e convivono in equilibrio elementi artistici, culturali, storici e tradizionali riferiti a quella popolazione che per secoli, con la coltivazione dell’ulivo e la produzione di olio, ha instaurato un legale profondo ed indissolubile.
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