Una regione dalla grande tradizione olivicola, una cucina che celebra l’olio in tutte le sue declinazioni. È il ristorante umbro “Il Frantoio” dello chef Lorenzo Cantoni ad aver trionfato al concorso nazionale Turismo dell’Olio, l’iniziativa promossa dall’associazione nazionale Città dell’Olio che premia le migliori esperienze italiane di oleoturismo. Per aggiudicarsi il premio di “Miglior ristorante italiano”, dopo il successo dello scorso anno, è risultata determinante l’esperienza proposta “Evoluzione delle consistenze dell’olio”, un food concept che attinge alla tradizione “per offrire piatti innovativi gustosi, intensi, ma soprattutto salutari. Il benessere a tavola, è infatti uno dei punti fermi portati avanti dallo chef”.
“Siamo orgogliosi di aver ricevuto questo premio – affermano Elena Angeletti, seo della struttura, e lo chef Lorenzo Cantoni – perché conferma come la scelta intrapresa per il Frantoio, in questi ultimi anni, sia stata lungimirante. Incentrare tutta la cucina sull’extravergine, abolendo il burro animale al 100 per cento, fa sì che i nostri ospiti possano fare esperienze gastronomiche di qualità, mangiare piatti studiati per il loro benessere, privi di soffritti. Una scelta che si inserisce tra i punti cardini delle potenzialità legate all’oleoturismo, un settore dove la domanda dell’offerta turistica è in fase di sviluppo e di evoluzione, a partire dalle degustazioni dell’extravergine, un’esperienza che affianchiamo alle proposte culinarie del nostro menu”.
Il Frantoio, con alle spalle un’importante esperienza anche nell’ospitalità con il Fontebella Palace Hotel, è un ristorante a due passi dalla Basilica di San Francesco che vanta mezzo secolo di storia. Un’avventura imprenditoriale iniziata con Giovanni Angeletti, il fondatore, e oggi portata avanti dalla figlia Elena, che negli ultimi anni ha deciso di fare un salto nel settore food per offrire un servizio di ristorazione fine dining. Da qui il sodalizio con lo chef Lorenzo Cantoni. “L’obiettivo del Frantoio diventa quello di diffondere la cultura olio-enogastronomica utilizzando l’extravergine non come condimento ma come ingrediente”, spiegano i titolari. L’olio evo è, dunque, l’elemento fondamentale della creazione di ogni piatto, la materia prima intorno alla quale viene costruita ogni pietanza che dalla tradizione viene riproposta in chiave contemporanea, attraverso appunto un gioco di tecniche, consistenze e temperature. E proprio grazie alla qualità e alle varietà degli oli utilizzati (oltre sessanta quelli selezionati in cucina), il Frantoio è nella Guida Michelin. Da oggi, per l’Associazione Città dell’Olio si riconferma anche il Miglior ristorante d’Italia 2023, un riconoscimento del quale si era fregiato anche nel 2022.
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