Mangiare non è solo un’esigenza legata alla sopravvivenza. Il cibo è anche un’esperienza di piacere e soddisfazione. Ecco perché per la maggior parte degli italiani il futuro del cibo è sempre più ricco di Igp e Dop. E’ quanto emerge da una ricerca di AstraRicerche. Il sentiment è proiettato ai prossimi cinque anni.
La ricerca di AstraRicerche sarà presentata il 25 maggio nell’ambito di Trend Academy/See the Next, della Camera di Commercio di Bari. Secondo i dati raccolti, per il 48,4% degli italiani intervistati il cibo rappresenta un’esperienza di piacere e soddisfazione. Solamente il 26,3% ritiene che mangiare sia solo un’esigenza legata al nutrimento e alla salute.
L’indagine fotografa la visione degli italiani in materia di innovazione in ambito alimentare. Da quanto emerge, per i prossimi cinque anni gli italiani si ripropongono di incrementare il consumo di verdura (54.0%), di frutta (51.5%) e di prodotti 100% italiani e con marchi Doc, Docg, Dop.
Secondo i dati della ricerca, una buona parte degli intervistati è aperta alle novità. Il 23,3% infatti punta su cibi innovativi, fatti con ingredienti nuovi o poco utilizzati in Italia. Una maggiore apertura si registra tra i giovani, nella fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni. Tra loro infatti la percentuale sale al 32%.
In particolare il 28.8% degli italiani mostra interesse per prodotti che contengono cannabidiolo ( il 43% dei 18-24enni). Inoltre il 18.2% si dichiara interessato a provare prodotti in cui la carne sia sostituita, in tutto o in parte, dagli insetti, magari nella forma di farina (la percentuale sale al 25% tra i 18-24enni).
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La tradizione culinaria italiana rimane forte anche se ci si proietta al futuro. Secondo la ricerca il cibo ideale da portare a tavola, per il 47,2% degli intervistati, è sempre quello della tradizione. Le percentuali salgono tra gli over 45.
Anche la sostenibilità ambientale e sociale sembra essere un argomento di rilievo. A tal proposito, più di 3 su 4 persone si dichiarano disposti a spendere di più per un prodotto con garanzie di sostenibilità certificate da enti autorevoli. Nell’e-commerce gli italiani mettono al primo posto i gruppi di produttori locali che si riuniscono e fanno consegne di quello che producono (37.0%).
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