La raccolta delle pere è a rischio quest’anno in Italia. A colpire il settore, le gelate della scorsa primavera, i danni del colpo di fuoco batterico, della cimice asiatica e in ultimo la ‘Maculatura bruna’, malattia fungina del frutto nell’area mediterranea.
Il 2020 è stato un anno molto difficile anche per le pere. A subire i maggiori danni delle consistenti gelate primaverili sono state le varietà più precoci e le Abate, che rappresentano circa il 70% della produzione dell’Emilia Romagna.
Quest’anno l’emergenza cimice asiatica si è fatta sentire in maniera ridotta sugli alberi di pere. Questo anche grazie al completamento del programma di lotta biologica con l’immissione in 300 siti della vespa samurai di cui si stanno monitorando i primi effetti. Ricordiamo anche che per sostenere tutti i frutticoltori colpiti dalla cimice asiatica, è previsto un fondo mutualistico. Il sussidio nasce in Italia, in ambito cooperativo, grazie ad Apo Conerpo. LEGGI LA NOTIZIA QUI
“Nell’immediato è necessario attivare comunque interventi compensativi per ripristinare la liquidità delle imprese maggiormente danneggiate da passate e attuali calamità. A questo proposito – spiega il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti– invitiamo le amministrazioni coinvolte a completare quanto prima le procedure di istruttoria ed erogazione delle domande di indennizzo per dare un segnale concreto a favore delle aziende in difficoltà”.
La situazione più preoccupante riguarda oggi la raccolta delle pere in Emilia Romagna. “Servono iniziative da mettere in campo urgentemente – ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi -, in attesa che si possa avere più conoscenza sugli elementi scatenanti di questo anomalo sviluppo di marciumi”.
A mettere maggiormente a rischio la raccolta del 2020 è la ‘Maculatura bruna’, un fungo che colpisce il frutto nell’area mediterranea. Si tratta di una malattia fungina che in questi ultimi anni ha fatto registrare un crescente livello di recrudescenza e diffusione in sempre nuovi areali di produzione e che, con il conseguente marciume del calice del pero – causato da un altro agente patogeno l’Alternaria – sta riducendo le produzioni in quantità e qualità di quest’anno.
A raccolta appena iniziata, i danni più consistenti di questa malattia si sono verificati nelle province di Ferrara e Modena e, seppur in misura inferiore, a Bologna e Ravenna.
Come Regione “intendiamo sostenere in tutti i modi gli agricoltori colpiti – ha spiegato Mammi -, trovando al più presto le soluzioni al problema e investendo sulla ricerca. Abbiamo già contattato il ministero per le Politiche agricole e convocato il tavolo tecnico con le Organizzazioni di produttori”.
L’assessore fa sapere di aver chiesto alla ministra Teresa Bellanova “di venire nella nostra regione per un confronto sullo stato della frutticoltura tra istituzioni e operatori del settore. C’è bisogno che le istituzioni regionali e nazionali lavorino in sinergia per proporre soluzioni condivise anche in sede di Unione Europea”.
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